Riceviamo e pubblichiamo:
“Siamo il Comitato Si-La Salute Bene Comune: di San Giovanni in Fiore ( Cs) un comitato di liberi cittadini, sindacati e associazioni. Siamo un gruppo nato, spontaneamente, dal basso, il 10 gennaio 2025, dopo la tragica morte di un nostro concittadino , Serafino Congi, deceduto dopo aver atteso, invano, per diverse ore nel pronto soccorso dell’ospedale cittadino. Siamo un comitato rivendicativo del diritto alla salute e alla sanità pubblica, che spetta ad un centro come il nostro, diritto sancito dalla stessa Costituzione Italiana. Da quel 4 gennaio, a San Giovanni in Fiore , per quanto riguarda l’emergenza- urgenza nulla è ancora cambiato, e per, di più, ancora diversi servizi sanitari, stanno venendo sempre meno. La situazione peggiora di giorno in giorno, situazione che, purtroppo si registra in tutte le aree le aree interne della Calabria, anche qui si subiscono disagi, disservizi nei livelli minimi di assistenza.
Tra meno di un mese, noi calabresi saremo chiamati ad un appuntamento importante per la nostra Regione, e come cittadini che vivono (muoiono) questa terra con tutte le bellezze, ma anche con tutte le ataviche problematiche, riteniamo doveroso presentarci all’appuntamento elettorale con una consapevolezza: votare con coscienza e con la convinzione che chi sarà eletto avrà davvero a cuore e agirà con determinazione e tenacia sulle politiche sanitarie.
A tal proposito, come comitato civico, formuliamo, pubblicamente, ai candidati una richiesta di un confronto pubblico per discutere nel merito su tali tematiche.
Le nostre sono domande precise: Quale destino per la sanità pubblica nei vostri programmi? A San Giovanni in Fiore, così come per le altre aree interne si deve ancora morire di non sanità? Cosa e, soprattutto, come agirete nello specifico per assicurare che le strutture che ci sono possano essere dotate di risorse umane e strumentali adeguate, affinché possano funzionare davvero ed essere efficienti per come dovrebbero essere? Siamo stanchi, non vogliamo più sentire le solite promesse elettorali, formali e di circostanza. Noi vogliamo sapere, realmente, come agirete nella sostanza e non solo nella forma. Come cittadini e figli di una terra che amiamo e in cui abbiamo deciso di vivere, abbiamo il pieno diritto di saperlo e di essere coscienti e consapevoli di fare la scelta giusta, così come voi avete il dovere di rendere noto ai vostri concittadini e conterranei del vostro stesso sangue calabro, il destino e la sorte delle vite dei calabresi.
Ci auspichiamo che accogliate la nostra richiesta, e nel contempo, cogliate ciò come una sana occasione per essere sinceri e onesti, con voi stessi e, soprattutto, con i calabresi”.