I vescovi della Calabria, appresa con dolore la notizia del ritorno dell’amato papa Francesco alla casa del Padre, esprimono gratitudine al Signore della vita per il dono di questo fedele profeta del nostro tempo e chiedono a Dio di poter sempre più mettere in atto il suo esempio di compassione evangelica, di vicinanza agli ultimi e di accoglienza per tutti i figli di Dio. La Vergine Maria, Madre della Chiesa e Salus Populi Romani, lo accolga tra le sue braccia e impetri da Suo Figlio, Cristo Signore, la gloria che Egli ha promesso ai suoi servi fedeli.
La Chiesa di Lamezia Terme, in questo giorno di lutto della Chiesa universale, si stringe in preghiera per la morte di Papa Francesco, affidando la Sua anima tra le braccia di Dio.
A Lui, la Chiesa di Lamezia è anche grata per aver indicato monsignor Serafino Parisi quale suo Pastore.
Uomo di Dio che ha attraversato la storia, ponendosi in ascolto senza giudicare, Papa Francesco ci ha insegnato che il Vangelo deve essere vissuto appieno senza, però, perdere di vista i valori cristiani ed il rispetto della dignità della persona. Rimane indelebile, poi, nella memoria di ciascuno quella piazza San Pietro vuota durante i giorni della Pandemia quando, uomo solo, carico di fede, la attraversò per affidare il mondo intero nelle mani del Signore.
Risuonano ancora oggi le parole di condanna nei confronti della ‘ndrangheta come non possono essere dimenticati i suoi appelli per la Pace nel mondo come accaduto ieri, in quello che è stato il suo ultimo messaggio Urbi et Orbi, sottolineando che “nella Pasqua del Signore, la morte e la vita si sono affrontate in un prodigioso duello, ma il Signore vive sempre e vi infonde la certezza che anche noi siamo chiamati a partecipare alla vita che non conosce tramonto, in cui non si udranno più fragori di armi ed echi di morte”, auspicando che “in questo anno giubilare, la Pasqua sia anche l’occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e quelli politici”.
Con animo colmo di tristezza, ma illuminato dalla speranza pasquale, l’Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova condivide il dolore di tutta la Chiesa universale per il ritorno alla Casa del Padre di Sua Santità Papa Francesco. La notizia ci è giunta mentre ancora risuona l’annuncio dell'”Alleluia” pasquale: la morte non ha l’ultima parola, ma è varco verso la vita piena, quella stessa vita che il Santo Padre ha instancabilmente indicato alla famiglia umana durante i suoi dodici anni di pontificato.
Nel corso del suo ministero petrino, Papa Francesco ci ha educati a pensare la Chiesa come un popolo in cammino – «camminare insieme» era il modo più semplice con cui definiva la sinodalità – e ha chiesto che ogni tappa fosse segnata dall’ascolto reciproco. Questa Arcidiocesi sente più che mai il dovere di proseguire questo percorso, certi che i processi sinodali avviati non rappresentino un evento, ma un orizzonte permanente di conversione comunitaria.
La passione missionaria che permea l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium continua a risuonarci nel cuore: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e l’intera vita di coloro che si lasciano incontrare da Gesù». Papa Francesco ci ha spronati a uscire, a non lasciarci rubare l’entusiasmo e, soprattutto, a non accontentarci di un annuncio sommesso. Oggi, di fronte alla sua pasqua, avvertiamo ancora l’urgenza di tradurre quella gioia in scelte pastorali coraggiose, capaci di raggiungere le periferie geografiche ed esistenziali della nostra Città, perché nessuno resti escluso dalla carezza del Risorto.
In questa prospettiva il Santo Padre ci ha ricordato che il volto di Cristo traspare in maniera privilegiata nei poveri. «Essi sono il nostro passaporto per il Paradiso», amava ripetere, con parole che per noi suonano come un testamento spirituale. Durante il Pontificato di Francesco, la nostra Diocesi, grazie all’intuizione pastorale del Santo Padre, ha intensificato i segni di solidarietà già presenti – dalle mense al cimitero dei migranti– e ha inaugurato nuove forme di prossimità concreta; non per un’emergenza emotiva, ma come risposta fedele alla chiamata permanente a riconoscere Cristo nei piccoli e nei sofferenti.
La spiritualità di Papa Francesco era profondamente radicata nella figura della Vergine Maria. Non è casuale che egli abbia scelto di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove tante volte sostò anche all’alba e di notte, affidando ogni viaggio apostolico alla Salus Populi Romani. A Lei ci rivolgiamo anche noi, certi che il Pastore universale, ora accolto dal suo sguardo materno, continui a intercedere perché la Chiesa resti unita e ardente nella carità.
In questa ora densa di affetti e memoria, tutte le comunità parrocchiali sono invitate ad elevare preghiere di suffragio per il nostro amato Papa Francesco. L’arcivescovo Morrone celebrerà una messa in suffragio del Santo Padre il prossimo 25 aprile alle ore 18 nella Basilica Cattedrale di Reggio Calabria.
Affidiamo alla misericordia divina il Pontefice che ci ha confermato nella fede, certi che la luce del Risorto illumini ora il volto di Papa Francesco e preghiamo perché il Signore consolidi in noi la gioia del Vangelo che egli ha saputo incarnare e annunciare fino all’ultimo istante della sua vita.