“Il corpo delle donne è politico!
Il corpo delle donne è politico e ne abbiamo dimostrazioni quotidiane. L’attacco che ci riserva
questo governo è palese, non vi è intenzione alcuna di agire su un problema strutturale
come quello dei femminicidi. Al contrario, le nostre morti sono utilizzate per mera e becera
propaganda di regime, imbastita da una retorica volta solamente ad alimentare odio verso
un nemico inesistente.
Non mancano infatti dichiarazioni da parte del governo, dove viene puntato il dito contro lo
straniero ma solo chi è in malafede e vuole difendere lo status quo delle cose, non vede che
il vero nemico è il maschio, il maschio in quanto tale, a prescindere dalla sua nazionalità.
Nel giro di 24 ore sono state uccise due ragazze e indovinate per mano di chi?! I rispettivi
“fidanzati” maschi italici, figli del patriarcato.
Un’altra donna, nei giorni scorsi, si è lanciata dal balcone per sfuggire al suo aguzzino,
fortunatamente è ancora viva. Anche qui, non è stato lo straniero ma il marito, ancora una
volta, figlio italico del patriarcato.
I femminicidi sono dunque una diretta conseguenza di un intero sistema, quello patriarcale
appunto, che potrà essere smontato soltanto con gli giusti strumenti, che non devono
riguardare soltanto la pena. Non ci salverà la sola logica securitaria. Serve un’educazione
affettiva e sessuale nelle scuole, serve dismettere narrazioni tossiche che smettano di
puntare il dito sulla vittima.
Noi il nemico lo abbiamo individuato già da un pezzo e non avremo pace finché
continueremo a perdere le nostre sorelle, alzeremo la voce per darne a chi non ne ha più,
sfileremo per le strade e faremo rumore, il silenzio non ci appartiene più!
Ci uniamo alla chiamata lanciata dal “coordinamento Riprendiamoci i consultori” a Locri,
domani 5 aprile, alle 9:30 in piazza dei martiri, per Sara, per Ilaria e per tutte quelle donne
che non hanno più voce”.
Così in una nota il Partito della Rifondazione Comunista Calabria.