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I circoli calabresi di Legambiente Calabria parteciperanno alla manifestazione del 25 maggio a Napoli organizzata da “La via Maestra – Insieme per la Costituzione”

Legambiente Calabria, con i propri circoli territoriali a partire dal circolo di Legambiente Reggio Calabria -Città dello Stretto, parteciperanno alla manifestazione del 25 maggio a Napoli organizzata da  La via Maestra – Insieme per la Costituzione.

L’Associazione del Cigno Verde aderisce, sin dalla sua nascita, al Comitato La Via Maestra a livello regionale nella forte convinzione che la Costituzione italiana  continua ad essere punto di riferimento ed argine garantendo i diritti fondamentalie costituendo la massima garanzia per la nostra democrazia nel suo essere al vertice della gerarchia delle fonti.  La Costituzione traccia con chiarezza la direzione in cui dobbiamo come sul tema imprescindibile della Pace e sui temi ambientali la cui importanza è dimostrata dalla modifica, avvenuta nel 2022, degli artt. 9 e 41 con l’inserimento della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi fra i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana.

“La  manifestazione del 25 maggio vuole riportare l’attenzione sul rischio generalizzato di una guerra mondiale e della compressione di diritti e valori rimarcando la netta opposizione all’autonomia differenziata che costituirebbe un enorme vulnus per la Calabria e per tutte le regioni del Sud Italia, aumentando un divario socio -economico mai realmente colmato ed all’ipotesi di elezione diretta del Presidente del Consiglio” affermano Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria e Daniele Cartisano, presidente del circolo Legambiente -Città dello Stretto. ” Ai temi ambientali, aggravati dalla crisi climatica in corso” proseguono Parretta e Cartisano” si connettono strettamente tutte le grandi questioni che riguardano la Calabria come il tema della salute, delle disuguaglianze, delle migrazioni, dell’energia,  dell’economia circolare, dello sviluppo ecosostenibile, della legalità.

Un quadro nel quale appare sempre piu’ chiara ed evidente l’importanza delle imminenti elezioni del nuovo Parlamento Europeo affinchè l’Europa  non solo recuperi lo spirito originario che ne ha segnato la nascita  ma viva anche un nuovo Green Deal nella direzione di una giusta transizione ecologica per come evidenziato da Legambiente nelle proprie proposte per la prossima legislatura.

Alla manifestazione sarà presente anche uno spezzone NO PONTE per ribadire la contrarietà alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina per tante ragioni a partire da quelle ambientali e da quelle legate alla mobilità sostenibile fino alla circostanza che, drenando ingenti risorse pubbliche diventerebbe un freno per lo sviluppo di un Sud che ha ben altre priorità ma anche per l’intero Paese”.

Il Ponte non rappresenterebbe un progresso sotto il profilo della mobilità : piuttosto che il Ponte  bisogna realizzare opere ed infrastrutture che colleghino, in maniera decente e sostenibile,  Calabria e Sicilia al loro interno e con il resto d’Italia e  d’Europa ad esempio  potenziando e modernizzando il trasporto collettivo come la rete ferroviaria. In Calabria ed in Sicilia circolano meno treni, i convogli sono mediamente più vecchi –rispetto a quelli del nord – e viaggiano su linee in larga parte a binario unico e non elettrificate.

Il rapporto Pendolaria, di Legambiente  rende evidente  anno dopo anno il divario infrastrutturale ancora esistente nel Paese, dimostrazione plastica dopo un secolo e mezzo della persistenza di una questione meridionale che non ha ancora trovato risoluzione. Anzi rischia di peggiorare se passerà il disegno di legge sull’autonomia differenziata. I costi dell’opera sono continuamente lievitati fino ad un costo di 13,5  miliardi di euro piu’ un miliardo di opere accessorie e le risorse mancanti  vengono dirottate dal Fondo per lo sviluppo e la coesione in capo alle regioni: 1 miliardo e 600 milioni che era destinato a rimuovere  gli esistenti squilibri economici e sociali.

Dalla partecipazione e dal Sud puo’ ri-partire un percorso virtuoso che ci veda protagonisti attivando e riattivando quei processi di partecipazione collettiva che sono indispensabili alla democrazia.

 

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