“Abbiamo oggi molti punti all’ordine del giorno da discutere e approvare, ma permettetemi di asserire che l’informativa richiesta al presidente Occhiuto – a seguito delle interlocuzioni avute con il Governo in merito alle infrastrutture – costituisce un punto centrale. Sia per il Consiglio regionale che per la Calabria, il cui storico deficit infrastrutturale penalizza ogni sua progettualità di sviluppo e genera effetti negativi sull’intera società calabrese”.
E’l’incipit dell’intervento con cui il presidente Filippo Mancuso ha aperto i lavori della seduta del Consiglio regionale. Non c’è traccia del Ponte sullo Stretto nel testo letto in Aula dal presidente Mancuso, eletto con la Lega. Eppure l’opera è ormai il “tormentone” del leader del Carroccio e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
“Le infrastrutture rappresentano lo scheletro fondamentale di un territorio ed è evidente la relazione che vi è tra la quantità di infrastrutture di un territorio e il suo livello di sviluppo economico. Questo Consiglio, a un anno dal suo insediamento, sulla questione infrastrutture, che più di altre mette in luce la gravità del divario tra la Calabria e il resto del Paese, ha già dimostrato – ha sottolineato Mancuso – un impegno serrato su questi argomenti. Ricordo, in particolare, la mozione sulla SS.106 approvata all’unanimità il 28 febbraio scorso e con cui abbiamo richiesto il completo finanziamento e la sua definitiva realizzazione. Cosi come ricordo che il Consiglio regionale ha condiviso i contenuti della ‘Vertenza Calabria’, dopo l’informativa resa a giugno in quest’Aula dal presidente Occhiuto”.
Ha concluso il Presidente del Consiglio regionale: “Si tratta di un dossier – predisposto dalla Giunta regionale con i vertici nazionali e regionali di Cgil, Cisl e Uil – che include questioni come l’Alta velocità Sa-Rc, il Porto di Gioia Tauro e la Zes, l’assorbimento del precariato nella sanità e la sburocratizzazione degli investimenti nelle energie alternative. Gli obiettivi cui tendiamo sono l’ampliamento e la riqualificazione delle infrastrutture materiali e delle reti di trasporto esistenti, per rendere maggiormente competitive le attività produttive e ridurre il grado di isolamento della regione negli scenari internazionali e, al contempo, per migliorare i collegamenti tra le sue coste e le popolazioni dell’entroterra. Indubbiamente c’è tanto da fare, per dare alla regione una solida dotazione di infrastrutture materiali e immateriali, ma non c’è dubbio che si stanno facendo molti passi in avanti, per assicurare alla Calabria realistiche prospettive di successo”.