“Grazie al generale Dalla Chiesa per l’importantissima eredità che ci ha lasciato, per aver aver fatto in modo che la mafia uscisse da quel desiderio di molti di dire che non esisteva, per il metodo investigativo che ci ha insegnato e per aver fatto capire che se si fa una guerra tra guardia e ladri la mafia vince sempre ma se rendiamo lo Stato credibile ai cittadini la mafia non avrà alcuna speranza”. Con queste parole il generale Antonio Di Stasio, comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle D’Aosta ha ricordato, in una cerimonia al comando provinciale di Torino, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa a 40anni dall’agguato in cui fu ucciso. Alla commemorazione erano presenti il prefetto di Torino, Raffaele Ruberto, il procuratore generale Francesco Saluzzo, il comandante provinciale dei carabinieri di Torino, Claudio Lunardo, il questore di Torino Vincenzo Ciarambino, don Luigi Ciotti, autorità locali militari, civili e religiose. “Il nostro lavoro si può fare solo con quella fede che Dalla Chiesa ha dimostrato nell’Arma e nel difendere la legalità”, ha aggiunto Di Stasio.
“Ci sentiamo onorati che il generale Dalla Chiesa abbia fatto parte del corpo prefettizio”, ha aggiunto il prefetto Ruberto che ha poi osservato: “con la morte di Dalla Chiesa è cominciata la riscossa dello Stato, oggi la mafia siciliana, c’è lo dicono le cronache, è in un angolo, l’ndrangheta gode ancora di buona salute ma ci sono tutte le forze in campo per contrastarla, lo Stato ha tutti gli strumenti adatti per combatterle anche nelle nuove forme che hanno assunto. Dobbiamo fare tesoro di questi eroi”, ha concluso.