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Caduta Draghi, terremoto in Forza Italia: Brunetta e Gelmini lasciano il partito

Dopo 25 anni di militanza al fianco di Silvio Berlusconi, la ministra uscente per gli Affari regionali Mariastella Gelmini lascia Forza Italia. Il suo ormai ex partito, ieri, non ha votato la fiducia al governo. “Non potevo restare un minuto in più in un partito che non riconosco”, dice in un’intervista al Corriere. E colloquiando con il Messagero riflette che per lei Forza Italia non esiste più. Gelmini per Berlusconi continua a nutrire “stima e affetto”. “Pensare però – aggiunge – che questa storia politica venga dissipata dentro la nuova destra trumpista e lepenista, mi addolora molto. Ma non posso far finta di nulla”, spiega.

Sul suo futuro dice: “Non ho preso alcuna decisione, non so cosa farò. Rifletto, ci penserò”. Ciò che è successo al Senato “è gravissimo”, attacca Gelmini. “La Forza Italia che ho conosciuto in questi venticinque anni di militanza e di impegno politico, sarebbe stata dalla parte di Mario Draghi”, dice, “che certo non è di sinistra”. Gelmini sostiene che “Lega e FI il governo lo hanno sempre sopportato e non supportato”, e che la gestione di ieri “è stata la rappresentazione dell’appiattimento acritico sulla Lega”. Dopotutto per Gelmini “l’opprimente osmosi con la Lega era evidente da tempo”. In base alla sua ricostruzione, “FI si è disciolta nel populismo salviniano”.

Il partito che conosceva “non avrebbe avuto dubbi – sostiene – nello scegliere fra Draghi e le pulsioni sovraniste di Salvini” e il centrodestra “non è più tale”, ma “è semplicemente un cartello elettorale populista e sovranista: si uniscono per vincere ma hanno posizioni diverse su tutto. Dai vaccini, alla politica estera”. “Per me Forza Italia non esiste più”, ribadisce al ‘Messaggero’. La gestione del voto in Senato, per la ministra, “ha conclamato la federazione con la Lega che io e altri, come ala moderata e riformista, abbiamo combattuto negli ultimi mesi”.

Inoltre, secondo Gelmini “è stato abnorme sostituirsi ai Cinquestelle” nella responsabilità di far cadere Draghi. Una scelta che mette a rischio riforme e Pnrr, il tutto “per non aver saputo pazientare qualche mese” prima della naturale fine della legislatura.

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Scelta analoga è stata fatta da Renato Brunetta. Il ministro della Pubblica Amministrazione uscente lascia Forza Italia. Lo ha annunciato in una nota, nella quale afferma che “non votando la fiducia a Draghi, Forza Italia ha tradito la sua storia e i suoi valori. Non sono io che lascio, è Forza Italia che lascia se stessa”

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