Anche se la stagione sportiva si è ufficialmente conclusa, la Reggio Bic non si prende alcuna pausa. La società reggina, da sempre in prima linea nella promozione dello sport paralimpico, è infatti attivissima nel portare avanti il progetto “Mettiamoci in gioco”, un’iniziativa dal forte impatto sociale sostenuta da Sport e Salute S.p.a. e seguita da vicino dalla ideatrice Amelia Cugliandro.
Proprio nella giornata di ieri, i giovani partecipanti al progetto hanno potuto “testare” nell’esperienza significativa e formativa, provando in prima persona cosa significa giocare a basket in carrozzina.
Proseguono le attività con i primi approcci concreti e coinvolgenti con una disciplina che, pur faticando ancora ad affermarsi nel panorama sportivo italiano, rappresenta una straordinaria espressione di determinazione, passione e superamento dei limiti.
All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dell’USSM (Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni), a testimonianza della valenza educativa e sociale del progetto. A guidare i ragazzi è il coach Antonio Cugliandro, che ha illustrato le regole del basket in carrozzina e le principali dinamiche di gioco, prima di passare alla parte pratica in campo. Si procede nel percorso lungo 18 mesi ed iniziato lo scorso marzo.
“Mettiamoci in gioco” aggiunge un altro tassello del suo percorso. Quello di ieri è stato uno dei tanti appuntamenti in calendario, pensati per avvicinare i ragazzi a uno sport che, oltre a promuovere l’inclusione, rappresenta un messaggio potente: la disabilità non è un limite insormontabile, ma una condizione che può essere affrontata e superata anche attraverso la forza dello sport.
Il progetto si conferma così non solo come un’opportunità sportiva, ma come un vero strumento di crescita personale e sociale, capace di ispirare nuove visioni e abbattere barriere culturali.