“Agisci in modo che ogni tuo atto sia degno di diventare un ricordo” - Immanuel Kant
HomeAgoràAgorà Vibo ValentiaAutonomia differenziata, il ministro Calderoli a Vibo Valentia: "Non voglio cambiare, bensì...

Autonomia differenziata, il ministro Calderoli a Vibo Valentia: “Non voglio cambiare, bensì attuare la Costituzione”

“Questa volta mi sono messo in testa non tanto di cambiare la Costituzione ma di attuare quello che c’e’ scritto all’interno della Costituzione”. Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionale e le Autonomie Roberto Calderoli in tema di autonomia differenziata. “Nel 2015 ho cercato di cambiare la Costituzione e quella riforma fu votata quattro volte dal Parlamento ma il referendum popolare boccio’ la riforma costituzionale – ha spiegato -.

Questa legislatura si e’ aperta con l’intervento della senatrice Segre che disse: ‘Questa Costituzione va attuata’ e io questa volta mi sono messo in testa non tanto di cambiare la Costituzione ma di attuare quello che c’e’ scritto all’interno della Costituzione e, se nell’articolo 5 si parla dell’unita’ ma anche del riconoscimento della promozione delle autonomie territoriali, io ho la volonta’ di attuare sia l’uno che l’altro ma definendo i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Io mi sono stufato di vedere principi sacrosanti scritti sulla Carta e mai realizzati da nessuno”.

“Sono venuto in Calabria il 2 gennaio invitato dal presidente Occhiuto e dalla giunta calabrese e avevo portato un progetto che sostanzialmente era l’autonomia differenziata ovvero quello che e’ previsto nell’articolo 116 della Costituzione – ha aggiunto Calderoli -. In quell’occasione ho avuto una visione di quella che poteva essere l’opportunita’ dell’autonomia differenziata perche’ il fatto che una Regione gestisca una materia non rappresenta un handicap per quella Regione o per le altre che non l’hanno richiesta, ma rappresenta un qualcosa in piu’ che posso esercitare perche’ purtroppo lo Stato ha dimostrato di spendere poco e in alcuni casi male o di non spendere affatto. E quindi se Regioni, Province e Comuni sono in grado per il principio di sussidarieta’ di erogare servizi ad un livello piu’ vicino al soggetto che dovra’ fruirne, ben venga”.

“Si sono svolte sessanta audizioni, che sono veramente tante. Proprio ieri è iniziata la discussione generale con interventi dei 5 Stelle, del Pd, della sinistra piuttosto che di Fratelli d’Italia e Lega. I toni del dibattito mi sembrano molto civili e costruttivi. Abbiamo fissato per il 27 giugno la scadenza per gli emendamenti ed allora si inizierà a votare. Però la base di partenza mi sembra molto migliorata rispetto agli slogan e gli scontri bipartisan”. A dirlo il ministro agli Affari regionali e autonomie Roberto Calderoli oggi a VIBO Valentia ad una conferenza stampa sull’autonomia differenziata organizzata dalla Lega.

“Gap, differenze e sperequazioni – ha detto Calderoli – sono conseguenze dello Stato centralista e non di un’autonomia che non c’è ancora. Il mio interesse è parificare tutti i territori dal punto di vista infrastrutturale e mettere in condizione ciascuna regione, anche quella più in ritardo, di poter correre. Se corre la Calabria, se corre il Mezzogiorno il primo ad essere avvantaggiato è tutto il Paese”.

“Questa riforma – ha aggiunto – non acuisce le distanze tra regioni. Ad esempio, nella sanità, nel momento in cui andrò a verificare i livelli essenziali di assistenza o i Lep nel caso degli altri diritti civili e sociali, l’effettiva erogazione di quel servizio, di quella funzione, sarò in grado di correggere ogni disfunzione. Non esiste che una regione come la Calabria abbia una salute commissariata da anni e la differenza rispetto alla media pro capite che riceve ciascun cittadino italiano è di -20 euro; non credo che sia proprio questa cifra, quando c’è chi ne prende molte di meno, che possa giustificare i problemi che ha avuto la sanità calabrese”.

“C’è qualcuno che ha interesse a che le cose non cambino perché se si va a vedere i conti, le risorse in alcune zone arrivano, magari meno, ma comunque in maniera tale che non giustificano le differenze che invece ci sono sul territorio”.

Ha aggiunto il ministro Roberto Calderoli, in merito all’autonomia differenziata.

“Quindi – ha aggiunto – a qualcuno che non ha ben amministrato, e nel passato c’è stato, evidentemente un’operazione di trasparenza e di responsabilizzazione può non essere gradita. Meglio star peggio ma stare come si sta, piuttosto che fare una rivoluzione e pensare di poter stare meglio. Credo che la rivoluzione tutti debbano poterla affrontare con la prospettiva di una crescita di tutto il Paese e in particolare di quello che è cresciuto di meno che ha più prospettive”.

Articoli Correlati