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A Locri, in un partecipato convegno, la figura e l’opera di Aldo Lo Schiavo

“I libri di Aldo Lo Schiavo: tra scuola e filosofia”, questo il tema dell’incontro di alto profilo culturale, che si è svolto nella sala della Biblioteca “G. Incorpora” a Locri. L’evento, promosso e organizzato dalla Città di Locri-Assessorato alla Cultura, guidato da Domenica Bumbaca, ha visto al centro la figura di Aldo Lo Schiavo, illustre figlio della Città, filosofo ed esperto del mondo classico, i cui preziosi libri sono stati donati dalla famiglia alla Smart Library intitolata al compianto Paolo Pollichieni, altro locrese eccellente, giornalista coraggioso e indipendente.

A introdurre gli interventi, coordinati dalla giornalista Maria Teresa D’Agostino, il prof. Antonio La Rosa, preside illuminato, che con la sua attività culturale attraverso la scuola ha dato una forte impronta al territorio della Locride, promotore insieme all’assessore Bumbaca di questo significativo momento di riflessione e dibattito sulla figura e l’eredità culturale di Aldo Lo Schiavo. La Rosa ha sottolineato il valore di Lo Schiavo, intellettuale che con i suoi studi ha segnato la scena culturale nazionale, e l’importanza di riscoprire attraverso le sue opere l’insegnamento e la filosofia come strumenti di crescita individuale e sociale.

Nato a Locri il 18 luglio 1934, Lo Schiavo dopo aver completato gli studi fino alla maturità, si trasferì a Bologna, dove si laureò in Giurisprudenza. Poi, a Roma, intraprese una brillante carriera dirigenziale nel Ministero della Pubblica Istruzione e contribuì agli Annali del Ministero e all’Enciclopedia Italiana Treccani. Nel 1970 si laureò in Filosofia e iniziò a pubblicare importanti libri sui grandi pensatori, con particolare attenzione al mondo greco. Negli ultimi anni della sua vita, si concentrò sul mondo romano, approfondendo le istituzioni civili e di governo della Roma antica. Si è spento all’età di 87 anni il 31 marzo 2022.

Al convegno sono intervenuti Claudio Salone, già preside del Liceo Aristofane in Roma, e da remoto Luca Grecchi, docente di filosofia presso l’università di Milano Bicocca, Gabriella Nisticò, storica e già coordinatrice di una delle redazioni dell’Enciclopedia Italiana Treccani.

Salone ha sottolineato il carattere di Aldo Lo Schiavo e la passione da lui sempre riversata nel duplice ma interconnesso impegno di dirigente del Ministero della Pubblica Istruzione e di studioso. Profondo conoscitore dei problemi della scuola, Lo Schiavo era soprattutto preoccupato del profilo culturale dell’istruzione, di quella liceale, in particolare, e si opponeva alla tendenza, oggi dilagante, verso una chiusa “professionalizzazione”. Egli combatteva una “scuola arlecchino”, che insegna “poco di molto”, e difendeva invece l’idea di una scuola che insegna a pensare e consegna ai giovani gli strumenti per affrontare anche quei problemi che ci riserverà il futuro e la cui soluzione, quindi, non può essere insegnata, ma andrà costruita quando si verificheranno.

Grecchi ha anzitutto evidenziato come gli studi di ALS, non provenendo da ambienti accademici, spesso troppo autoreferenziali, siano ancora in gran parte da valorizzare e ha raccontato di come la loro scoperta gli abbia aperto visuali nuove sul pensiero greco, preclassico e classico. Assai notevoli gli appaiono in quegli scritti sia la novità dell’approccio – asciutto, ma sempre profondo e aperto a tutte le voci – sia lo stile essenziale, alieno, appunto, dai “vezzi” e dalle mode tipiche dell’accademia. Con la casa editrice Petite Plaisance, ha voluto perciò curare la ristampa di alcuni di quegli scritti che, a cominciare dal volume “Omero filosofo”, ebbero una collocazione editoriale che li rendeva praticamente irreperibili.

Nisticò ha raccontato dei trent’anni di lavoro comune presso l’Enciclopedia Treccani, mettendo in luce un altro, diverso aspetto della figura di Lo Schiavo. All’Enciclopedia, egli curava le voci di pedagogia e scuola e si impose presto come modello di serietà, rigore scientifico e per una non comune capacità di attuare i criteri che sovrintendono alla realizzazione di opere enciclopediche. Ha inoltre sottolineato il singolarissimo tratto umano che lo caratterizzava e che colpiva l’interlocutore già al primo contatto. In Lo Schiavo si fondevano il meridionalismo sofferto e il senso forte, che mai lo abbandonava, dell’onestà e della libertà.

Con evidente emozione, il figlio, Luca Lo Schiavo, storico del diritto all’Università di Teramo, ha ringraziato gli organizzatori, dal preside La Rosa all’assessore Bumbaca, i docenti intervenuti e i tanti presenti alla serata, ricordando che il padre era schivo, riservato, ma molto legato alla sua terra e che di sicuro avrebbe voluto questa divulgazione culturale attraverso i suoi libri e la biblioteca locrese.

Infine, il dott. Pietro Pollichieni, figlio di Paolo, ha ringraziato per la donazione destinata alla Smart Library intitolata al padre, che va ad arricchire il patrimonio culturale della comunità, e ha voluto ribadire come questo rappresenti un contributo concreto alla promozione della cultura e del sapere, come è nella mission della Smart Library, luogo di riferimento per gli studenti e per l’intero territorio.

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