“È difficile dire la verità, perché ne esiste sì una sola, ma è viva e possiede pertanto un volto vivo e mutevole” - Franz Kafka
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Al “Pizi” di Palmi la lezione del vescovo Alberti

A cinque mesi dal suo insediamento come vescovo della Diocesi di Oppido-Palmi, mons. Giuseppe Alberti ha ricevuto ieri mattina il caloroso abbraccio di benvenuto dell’Istituto “Pizi” che per la prima volta ha ospitato il nuovo presule, in visita presso la sede centrale di San Gaetano.  Accolto dalla Dirigente scolastica, prof.ssa Maria Domenica Mallamaci e dagli applausi di due ali di studenti che lo hanno accompagnato fino all’auditorium gremito di pubblico, mons. Alberti è stato il protagonista appassionato di un intenso dialogo con i ragazzi delle classi quinte dell’Istituto che lo hanno lungamente “interrogato” sulla difficoltà di credere.

Una straordinaria occasione di riflessione per la quale la Dirigente Mallamaci ha ringraziato, nei saluti iniziali, il vescovo di Palmi: “A scuola proviamo ad insegnare ai ragazzi a scegliere e ad essere liberi di scegliere. Avere la possibilità di confrontarsi con Lei su un tema importante come la fede è un grande dono per tutta la comunità scolastica che rappresento”.

IL PROGRAMMA – Moderato dalla prof.ssa Chiara Ortuso e coordinato dalle prof.sse Maria Bonfiglio e Anna Saraceno, l’incontro è stato ricco di momenti che hanno visto gli studenti del “Pizi” protagonisti assoluti, con i loro talenti, il loro studio e la loro creatività: coreografie (classe 5B), video e poesie (classe 5E), performance musicali (la band d’Istituto), lezioni introduttive (classe 5A) hanno “preparato” il campo alla batteria di domande per mons. Alberti, desideroso di interloquire con i ragazzi del “Pizi”. “Le domande – ha detto – sono più importanti delle risposte”.

LA LEZIONE DI MONS. ALBERTI – Sotto il peso di questioni impegnative (“Perché si crede sempre meno?”, “Quali sono le più grandi sfide per i credenti?”), il vescovo di Palmi ha dimostrato straordinarie capacità di comunicatore, riuscendo a coinvolgere una platea attenta e partecipe: “Mi dite che credere è difficile. Vorrei vedere! Tutte le cose importanti sono difficili, le cose facili non hanno gusto e non ci danno nulla. Oggi, però, non è difficile solo credere, è difficile vivere. La società in cui siete immersi è complessa, non ci sono verità ma opinioni, e vi sentite naufraghi in cerca di rotta e di senso. Io vi invito però a non scappare. Non nascondetevi. Affrontate il viaggio più importante, che è quello dentro di voi e non scegliete le comodità ma le sfide. Solo le sfide fanno crescere. Puntate ad essere migliori. Non del vostro amico o del vostro idolo, ma di voi stessi”. Una “lezione” accompagnata da belle parole per questo avvio di esperienza calabrese: “Questa è una terra bellissima, da cui mi sento finora splendidamente accolto. Speriamo non si tratti solo della fase di “luna di miele” e possa durare anche nel corso del matrimonio”, ha dichiarato con un sorriso.

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