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Il Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria nel ricordo di Renato Rascel

Venerdì 9 dicembre sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la nuova conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”sul tema “Nel ricordo di Renato Rascel” . Renato nacque a Torino il 27 aprile 1912 durante una tappa della tournée della compagnia d’arte in cui lavorano suo padre Cesare Ranucci, cantante di operetta, e sua madre Paola Massa, ballerina classica.

Riceve il battesimo nella basilica di San Pietro in Vaticano secondo il desiderio del padre, romano da ben sette generazioni, e alla Città eterna la sua vita resterà sempre legata. Il piccolo Renato venne affidato dai genitori a una zia a causa del loro lavoro che li costringeva a continui spostamenti, Renato cresce a Roma, nell’antico rione di Borgo, insieme alla sorella Giuseppina (scomparsa a soli diciassette anni). Frequenta la Scuola Pontificia Pio IX, gestita dai Fratelli di Nostra Signora della Misericordia, i quali, oltre a impartire l’insegnamento scolastico, organizzavano corsi di canto, musica e recitazione. Già durante la partecipazione a queste attività Renato mostra i segni del suo precoce talento, al punto di essere ammesso a far parte, all’età di dieci anni, del Coro delle Voci Bianche della Cappella Sistina, allora diretto dal Maestro don Lorenzo Perosi. Sempre in questo periodo si esibisce per la prima volta in pubblico, come batterista di un complesso jazz di dilettanti scritturato dal Circolo della Stampa.Poco tempo dopo esordisce in teatro a fianco del padre, divenuto direttore della filodrammatica “Fortitudo”, nel dramma popolare Più che monelli, dove interpreta la parte di un ragazzino che muore a causa di un sasso tiratogli da un compagno di giochi.

Nel 1932 Rascel viene scritturato dalla compagnia teatrale dei fratelli Schwartz per recitare la parte di Sigismondo nell’operetta Al cavallino bianco, con la quale esordisce al Teatro Lirico di Milano il 24 febbraio 1933, venendo notato dal critico teatrale Renato Simoni, che in un suo articolo loda le sue qualità acrobatiche. È in questo periodo che matura la decisione di creare un suo personaggio originale e libero dai manierismi recitativi dell’epoca, un omino dall’aria candida che declama monologhi assurdi, ricchi di spericolate invenzioni linguistiche (talvolta a doppio senso). L’aspetto fisico gracile e minuto, accentuato da una palandrana troppo grande con un taschino sulla schiena, insieme alle sgangherate battute comiche talvolta inventate sul momento dalla sua fervida fantasia, ne fanno un personaggio decisamente anticonformista. Gli esordi non sono incoraggianti, ma, durante una fatidica serata al cinema-teatro Medica di Bologna, il pubblico, composto in grande maggioranza da studenti, dopo attimi di muto sbalordimento esplode in applausi e addirittura lo porta in trionfo. Rascel capisce allora che saranno le generazioni più giovani ad apprezzare la sua “nuova” comicità e a trovare nelle sue battute senza senso l’antidoto al clima oppressivo dell’epoca. Nasce così la comicità di Rascel, nuova e diversa rispetto a quanto offre il panorama artistico dell’epoca, che si basa principalmente sui doppi sensi sessuali più o meno velati.  Renato Rascel si affaccia sul piccolo schermo con due trasmissioni.

Il primo si intitola ‘Na voce, ‘na chitarra e un po’ di Rascel, confidenze musicali in chiave di basso e va in onda il 22 ottobre 1955. L’altro è uno spettacolo musicale vero e proprio, con testi di Guido Leoni e Dino Verde, dal titolo Rascel la nuit, che viene trasmesso il 6 ottobre 1956. Nel 1957 Rascel acquisisce notorietà internazionale con la sua canzone Arrivederci Roma, che spinge un produttore cinematografico di Hollywood a proporgli di girare un film al fianco del tenore Mario Lanza. Nasce così The Seven Hills of Rome, girato in esterni a Roma e in interni negli stabilimenti della Titanus, dove Rascel non sfigura al fianco del grande tenore americano e di Marisa Allasio. Il film verrà distribuito in Italia con il titolo Arrivederci Roma. Nello stesso anno Rascel viene contattato da Tino Rossi, che gli chiede l’autorizzazione a incidere la versione francese della sua famosa canzone. Nel 1960, in coppia con Tony Dallara, partecipa al Festival di Sanremo con la canzone vincitrice Romantica, da lui composta e con il testo firmato da Dino Verde. La sua interpretazione, melodica e molto “sussurrata”, è in aperto contrasto con la versione di Dallara, che è uno dei cosiddetti “cantanti urlatori”. Ma sarà proprio Dallara a portare al successo Rascel e la sua canzone. La vittoria tuttavia non sarà senza polemiche, in quanto Rascel verrà accusato di aver copiato la musica, dando adito a una causa in tribunale che vedrà Rascel vincitore grazie a una perizia di parte firmata da Igor Stravinski. La canzone parteciperà anche all’Eurovision Song Contest, classificandosi all’ottavo posto. Collabora con un altro grande artista, Alberto Testa, con la canzone Benissimo.

Sempre nel 1960 è protagonista del film Il corazziere, basato su una sua vecchia macchietta riproposta nel musical Attanasio cavallo vanesio, film che ebbe un buon successo. Nell’autunno del 1970 prepara la commedia musicale “Alleluja brava gente” di Garinei e Giovannini, qui viene scritturato quale co-protagonista l’ancor giovane Gigi Proietti, con il quale Rascel raggiunge un’intesa perfetta nonostante la differenza d’età e di stile tra i due attori. Con questa commedia musicale Rascel si congeda dal pubblico del Sistina. Nel 1973 dall’unione con l’attrice Giuditta Saltarini nasce il suo unico figlio Cesare. Del 1986 è l’ultima apparizione in teatro a fianco all’amico Walter Chiari nello spettacolo “Finale di Partita” di Beckett. La sua ultima apparizione pubblica è legata ai Mondiali di Calcio del 1990, dove canta i suoi cavalli di battaglia tra cui “Arrivederci Roma”.

Parteciperà in qualità di relatore Antonino Megali (vice presidente del sodalizio culturale organizzatore).Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 9 dicembre.

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