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Formazione, il procuratore Capomolla ad incontro dell’IIS Costanzo di Decollatura: “I comportamenti dei bulli devono essere segnalati e stigmatizzati”

Giornata di grande valenza educativa e di forte sensibilizzazione quella vissuta oggi dagli alunni dell’IIS “l. Costanzo” di Decollatura che hanno incontrato, presso i locali della scuola, il procuratore aggiunto della DDA di Catanzaro, dott. Vincenzo Capomolla, nell’ambito dell’evento organizzato dal team scolastico antibullismo, costituito dai proff. Sergio La Grotteria, Rosa Pascuzzi, Stefania Lo Faro e Giuseppina Sirianni.

Il dottor Capomolla ha disquisito magistralmente sui temi scottanti e sempre più attuali del bullismo e del cyberbullismo, riuscendo a catturare l’attenzione dei presenti e a suscitare interesse e curiosità grazie al suo interloquire molto avvincente ed al suo modo di approcciarsi schietto e semplice. Presenti all’incontro alcune autorità locali: il sindaco di Decollatura, dott.ssa Raffaella Perri, il sindaco di Soveria, Michele Chiodo, le Forze dell’Ordine e per l’associazione F.I.D.A.P.A., sezione di Soveria Mannelli, Lina Rizzo e Giuseppina Pupo. Hanno fatto gli onori di casa il Dirigente Scolastico, prof.ssa Maria Francesca Amendola ed il prof. Sergio La Grotteria, responsabile della sede di Lamezia Terme. La Dirigente ha sottolineato come sia importante per un alunno vittima di bullismo avere la forza di chiedere aiuto e parlarne con gli adulti di riferimento. Solo così si possono tenere sotto controllo ed arginare episodi violenti e prevaricatori.

I giovani – ha affermato il Procuratore Capomolla hanno cognizione e consapevolezza del fenomeno del bullismo che si manifesta in rete quale cyberbullismo, forma più subdola della dinamica aggressiva che si sviluppa nei gruppi sociali giovanili. “All’interno della scuola ha continuato il dott. Capomolla – è forte la consapevolezza di questo problema che crea forte disagio nella comunità scolastica ma sortisce effetti negativi anche nella società. Questo disagio è l’espressione di una logica cui sono improntate le relazioni sociali che si sviluppano fin dalla giovane età per poi cristallizzarsi in modo distorto e pericoloso e riproporsi anche in realtà e contesti tra adulti. I ragazzi a scuola possono improntare le relazioni sociali in modo solidale, condividendo esperienze che arricchiscono, oppure svilupparle in modo prevaricatore con l’intenzione di avvilire, isolare, mortificare un coetaneo. E’importante non far sentire debole la vittima, già spinta all’isolamento, ma sostenerla attraverso l’esplicitazione di un giudizio negativo sul bullo, il cui comportamento deve essere segnalato, stigmatizzato in modo che non possa continuare a perpetuarsi. La scuola, quale agenzia educativa, deve sensibilizzare al rispetto dell’altro, deve essere percepita da parte dei ragazzi come luogo pedagogico autorevole. L’evento è stato arricchito dai numerosi interventi degli alunni che hanno posto al Procuratore domande pertinenti sul tema oggetto di discussione. Sono stati inoltre presentati, da parte degli studenti della classe II B del socio- sanitario coordinati dalla prof.ssa Luciana Grandinetti, i risultati di un lavoro svolto nell’ambito di un’attività curricolare che, prevedendo il rilevamento di un fenomeno di disagio all’interno della scuola, ha visto gli alunni impegnati in uno studio sul fenomeno del bullismo. Formazione, consapevolezza ed informazione quali passaggi ineludibili per la crescita socio-culturale e per la coesione del territorio.

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