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Franco Costabile in Tunisia: il poeta al centro di diversi incontri alla Settimana della Lingua Italiana nel Mondo

“Italofonia: lingua oltre i confini” è stato il tema della XXV edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo in Tunisia, svolta a Tunisi e in altre città del Paese nordafricano dal 13 al 18 ottobre 2025. Una settimana di incontri e riflessioni sul valore dell’italiano come lingua viva, inclusiva e condivisa. Non soltanto un idioma nazionale, ma una lingua di adozione, memoria e di incontro fra culture; una lingua capace di attraversare confini geografici, culturali e identitari e di generare legami tra persone e comunità nel mondo.
Nel corso della manifestazione in Tunisia è stato ricordato Franco Costabile, il poeta nato a Sambiase nel 1924 e scomparso, prematuramente, nel 1965, sessant’anni fa. Tunisia che per il Costabile corrispondeva a un dolore mai sanato. Il Paese della regione del Maghreb, infatti, era quello dove per diversi anni Michelangelo Costabile si trasferì e visse, lontano da Sambiase e dal figlio Franco, che mai ebbe la gioia del padre vicino. Il trauma del distacco segnò l’infanzia e la gioventù del poeta, riverberandosi in parte della sua opera letteraria, in particolar modo nelle poesie giovanili e in alcuni altri scritti in prosa.
A ricucire il legame fra le due sponde del Mediterraneo nel segno di Franco Costabile, l’associazione lametina Al Vaglio, coinvolta nella XXV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo organizzata, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi e promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con l’obiettivo di valorizzare e divulgare la lingua italiana in tutto il globo. Intervenuto alla Settimana della Lingua Italiana nel Mondo anche l’ambasciatore d’Italia in Tunisia Alessandro Prunas.
L’inserimento delle iniziative nel programma ufficiale della SLIM a Tunisi e il coordinamento della programmazione degli eventi su Costabile sono stati curati dalla professoressa Viviana Longo, anch’essa lametina, in servizio a Tunisi per il MAECI per la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo, in stretto raccordo con il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, Fabio Ruggirello.
Nelle giornate del 16 e 17 ottobre, Antonio Pagliuso, anima letteraria dell’Associazione, e Francesco Antonio Fagà, motore organizzativo del sodalizio culturale nato a Lamezia Terme nel 2022, nonché cofondatori del Comitato Franco Costabile 100, hanno partecipato e relazionato a quattro appuntamenti incentrati sulla figura del cantore calabrese, fra i più significativi poeti italiani della seconda metà del Novecento. Dalle tematiche nodali dei suoi componimenti ai rapporti con gli altri poeti e intellettuali del suo tempo. In apertura è giunto il saluto istituzionale del sindaco di Lamezia Terme, avv. Mario Murone.
Seguendo la traccia della poesia costabiliana, tra memoria e migrazioni, tra Mediterraneo e italofonia, gli incontri si sono tenuti giovedì 16 all’Università La Manouba e all’Istituto scolastico italiano “G.B. Hodierna” di Tunisi, con le docenti Viviana Longo (Scuola Italiana di Tunisi) e Meriem Dhouib (Università La Manouba) e il Capo del Dipartimento di Lettere dell’Università Wahiba Romdhan, e venerdì 17 all’Institut Supérieur des Langues dell’Università di Cartagine e all’Istituto Italiano di Cultura della capitale tunisina sempre con la professoressa Longo e il professore Massimo De Stefano (Institut Supérieur des Langues).
Alle conferenze – che hanno avuto il patrocinio gratuito del Comune di Lamezia Terme, sostenute dalla casa editrice Rubbettino e dal Centro di documentazione e studi su Lamezia Terme e il comprensorio Lametino – hanno preso parte docenti di lingue, studenti e ricercatori che diffondono la lingua italiana in Tunisia, sottolineando quanto sia fortemente radicato l’italiano nella storia tunisina e quanto lo storico rapporto fra i due Paesi, attori principali del Mediterraneo, sia più vivo che mai.
L’auspicio, afferma la dott.ssa Longo, “è che questa esperienza segni l’inizio di un percorso di studio e ricerca condiviso, nel segno di un’italofonia vissuta, capace di farsi campo di dialogo, scambio e futuro comune”.

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