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Aeroporto di Catania chiuso 48 ore per incendio, voli dirottati anche su Reggio. Minasi: “Sospensione brevetto speciale per i piloti smaschera volontà di affossare lo scalo reggino”

«La vicenda dell’incendio che ha interessato l’aeroporto di Catania, costringendo le autorità di gestione a chiudere lo scalo siciliano fino al 19 luglio e a dirottare le compagnie aeree su altri aeroporti, tra cui quello di Reggio Calabria, smaschera l’Ente dell’aviazione civile sulle reali finalità delle limitazioni imposte finora all’operatività dell’infrastruttura reggina, che evidentemente non appaiono legate a ragioni di sicurezza, come invece finora è stato sempre sostenuto».

Inizia così una durissima nota della Senatrice della Lega, Tilde Minasi, che interviene sull’Aeroporto dello Stretto alla luce delle vicende di queste ore che vedono l’Infrastruttura reggina tra gli scali scelti per tamponare la chiusura provvisoria del Fontanarossa di Catania.

Il Terminal C dell’aeroporto di Catania riprenderà l’attività con 2 voli all’ora, che saranno via via incrementati. La chiusura in via precauzionale di 48 ore è stata disposta subito dopo aver domato l’incendio, per effettuare la bonifica dell’area interessata. L’infrastruttura di volo e altre zone dell’aeroporto non sono state infatti coinvolte dal rogo e gli aeromobili presenti sullo scalo già questa mattina sono stati autorizzati a decollare per essere impegnati su altri scali.

La Sac, in coordinamento con Enac ed Enav, si è attivata per la riprogrammazione dei voli di questi giorni e ha individuato altri aeroporti per la riprotezione dei passeggeri: Comiso, Palermo, Trapani, Lamezia Terme e Reggio Calabria.

«Per consentire che anche l’aeroporto di Reggio possa farsi carico di parte del traffico aereo catanese – specifica la Senatrice – è stato sospeso per 2 giorni l’obbligo di abilitazione per gli equipaggi che operano sul nostro scalo: ciò significa che, per questi due giorni, potranno decollare e atterrare all’aeroporto dello Stretto, considerato pericoloso, anche piloti sprovvisti del richiesto brevetto speciale.

Questa sospensione temporanea del brevetto – dice ancora Minasi – dimostra come l’obbligo in questione sia stato evidentemente finora solo un alibi per penalizzare la città dello Stretto a favore di altre località e altri scali: le operazioni sull’aeroporto reggino, infatti, ritenute fino al momento pericolose, o lo sono sempre o non lo sono mai, non possono certamente essere rischiose solo a intermittenza.

 

Se l’abilitazione dei piloti viene, infatti, bypassata provvisoriamente per far fronte a una situazione di emergenza che riguarda uno scalo di peso come quello di Catania, bisogna necessariamente concludere che in realtà l’aeroporto di Reggio non sia stato mai davvero così pericoloso come sostenuto, e che siamo perciò di fronte alla conferma del fatto che la sua limitata operatività sia dipesa non da una reale volontà di tutelare la sicurezza di operatori e passeggeri, ma da ragioni diverse, che non conosciamo, ma che possiamo immaginare, e che certamente danneggiano la città metropolitana, e contro le quali mi sono sempre battuta.

 

Se poi si pensa che sono state date già disposizioni perché la pista 15 sia immediatamente liberata e messa in condizione di essere utilizzata, anche questa è l’ulteriore riprova di quanto fosse in realtà estremamente facile prendere decisioni come questa, finora invece presentate come proibitive.

 

Mi sono, dunque, subito rivolta al Ministro Salvini – continua Minasi – che mi ha dato immediata disponibilità ad attivarsi per ogni iniziativa utile a risolvere una volta per tutte il problema, mettendo Enac, Enav, Sacal e tutti gli interlocutori del caso di fronte alle loro responsabilità per dare subito risposte sul perché sia stato finora tagliato fuori lo scalo aeroportuale reggino con la scusa della sua inadeguatezza e dell’insufficiente sicurezza.

 

Gli Enti e società in questione, di fronte a questa circostanza che evidenzia le loro gravissime mancanze, non possono certamente sottrarsi al confronto.

 

In questi istanti – aggiunge Minasi – mi sto già muovendo per attivare tutti i canali.

Non accetteremo più giustificazioni: accogliamo anzi positivamente il fatto che, se si è consentito in questa situazione temporanea di superare il limite del brevetto speciale, evidentemente sono venute meno le ragioni che ne stanno alla base e sarà possibile superarlo anche successivamente e definitivamente, perché la questione del Tito Minniti sia finalmente chiarita e sistemata.

 

I diritti dei reggini – conclude la Senatrice – hanno lo stesso valore di quelli del resto dei calabresi e degli italiani e dovranno finalmente essere rispettati».

 

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