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“Gli straccioni dell’Unione”: al liceo Siciliani presentato il primo romanzo del catanzarese Gaspare Gemma sul meridionalismo

Nato e cresciuto a Catanzaro, da oltre sessant’anni residente in Veneto, dal mondo delle cliniche a quello dei libri per raccontare la propria visione del meridionalismo alla luce del dibattito sull’autonomia differenziata. Gaspare Gemma, laureato in Economia all’Università di Bologna e dopo aver ricoperto a lungo incarichi in diversi settori, ha scelto un titolo di impatto per il suo esordio letterario: “Gli straccioni dell’Unione”, edito da La Rondine.

Un romanzo ambientato nel settembre 1952: In un piccolo paese della Calabria Salvatore Macrì, per tutti Saro in ricordo del nonno morto nella Grande Guerra, trascorre in compagnia della vecchia nonna la sua ultima notte prima della partenza per Torino, dove inizierà a lavorare in una grandissima azienda. Nel corso della cena confessa il dolore lacerante che si porta dentro per l’abbandono del suo mondo….E’ questa la premessa storica, fortemente legata al fenomeno dell’emigrazione dalla Calabria verso il Nord, al centro del volume che è stato presentato a Catanzaro in due diversi appuntamenti nei giorni scorsi: alla libreria Ubik, dove l’autore ha dialogato con Francesco Caroleo, e al Liceo Scientifico “Siciliani”, davanti ad una rappresentanza di studenti nell’ambito delle attività del progetto lettura. 

E’ stata l’occasione per discutere, tra passato e presente, di tematiche affrontate tra i banchi di scuola e dai profondi risvolti attuali. “Affinché il giovane Saro protagonista del romanzo sia in grado di penetrare il tragico mistero che seguirà la sua partenza per Torino – racconta l’autore – la nonna racconterà lui i drammatici avvenimenti della sua vita tormentata, iniziata nel lontano 1859 nel Regno delle Due Sicilie, e del suo odio mai scaduto per i responsabili di quella povertà sopravvenuta nelle loro terre. Miseria che costringe alla fuga verso il Nord i propri figli lacerando gli affetti e le famiglie”. 

Gemma spiega così l’intento alla base del suo lavoro di scrittura: “Oggi, come allora, è importante parlare, soprattutto ai più giovani, della storia che ha caratterizzato la Calabria e dei nefasti effetti che una lunga serie di soprusi e pregiudizi hanno determinato sul nostro popolo. La cultura dell’assistenzialismo e la sindrome del brutto anatroccolo narrata per decenni a danno del Sud, hanno prodotto solo danni sempre più gravi. Mentre la Calabria continua a sfornare talenti e cervelli che fanno la fortuna di altri territori, oggi il progetto dell’autonomia differenziata rischia di acuire le divergenze tra Nord e Sud, privando di diritti e servizi le comunità che più hanno bisogno. Presentare questo mio primo libro anche nelle scuole – conclude Gemma – è importante per alzare il livello di attenzione su tematiche che ci toccano di vicino, stimolando il dibattito su un nuovo meridionalismo che dia la riscossa al nostro Sud“.

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