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A Campo Calabro (RC), il Premio Siciliano-Sidari: una nuova governance della cultura mediterranea

Dopo il rinvio dell’edizione 2021 a causa della pandemia ritorna a Campo Calabro il Premio Siciliano – Sidari intitolato ai due illustri accademici ,Italo Siciliano , critico e storico della letteratura francese  gia Rettore dell’Università di Venezia Ca Foscari e Francesco Sidari professore ordinario di Storia ed istituzioni dei Paesi Afro-asiatici all’Università di Padova, che hanno avuto i natali a Campo Calabro.

Il riconoscimento, come detta la delibera di istituzione approvata nel 2018 dal Consiglio Comunale viene attribuito da una Commissione composta da Consiglieri Comunali ed un rappresentante del Club Unesco a personalità del mondo del lavoro, della cultura e della scienza, delle lettere e della tecnica che abbiano onorato con la propria attività pubblica e privata e abbiano contribuito al progresso della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Il premio oramai tradizionalmente patrocinato dal Consiglio Regionale della Calabria è stato attribuito nel 2019 a Carolyn Dittmeier, Lella Golfo, Mario Bolognari e alla memoria di Orazio Polimeni.

L’arte e la cultura hanno prevalso quest’anno nella designazione dei premiati . La Commissione del Comune di Campo Calabro, integrata da un rappresentante del Club Unesco ha infatti individuato quali vincitori dell’edizione 2023  Roberta Alberotanza Esperta di politiche culturali del Consiglio d’Europa membro del CTS Osservatorio Regionale Patrimonio UNESCO Calabria , Cesare Berlingieri Pittore, scenografo , Alfonso Femia Architetto, designer e urbanista. fondatore e presidente di Atelier(s) Alfonso Femia, Francesca Moraci Architetto, Urbanista, Accademica Università Mediterranea Reggio Calabria e Francesco Maria Spanò Direttore People&Culture Università Luiss Guido Carli .

Tutte personalità provenienti dall’area metropolitana dello Stretto e fortemente impegnate in vari campi della cultura e dell’arte. La cerimonia di premiazione ha avuto luogo sabato 15 aprile in una affollatissima sala dell’Adutorium del Centro Polifunzionale Comunale Prof. G. Scopelliti .

La cerimonia ha avuto come guida il Prof. Natale Zappalà, di recente eletto presidente del Club Unesco Campo Calabro. Dopo i saluti di Sandro Repaci, Sindaco di Campo Calabro hanno preso la parola Filippo Quartuccio, Consigliere Metropolitano delegato alla cultura e  Enzo Tromba per il Club Unesco . assente per problemi familiari la Vice Presidente del Consiglio Regionale Giuseppina Princi. Nel corso della tavola rotonda dal titolo “ La cultura per il futuro del Mediterraneo: un insieme di valori, idee, tradizioni per una comunità di identità”, i premiati hanno avuto occasione di rappresentare il loro impegno per la diffusione di una cultura del Mediterraneo come direttrice di sviluppo dell’intera area ed in particolare dello Stretto di Messina. Sogni, speranze ,realizzazioni, impegni per il futuro, fra cui spicca l’impegno del Comune di Campo calabro per la riqualificazione e lo svelamento del sistema delle Fortezze, oggetto quest’anno dell’esperienza della Biennale dello Stretto, hanno disegnato un unicum alla cui sintesi ha anche contribuito l’intervento dell’antropologo Giovanni Cordova.

Traspare per intero la soddisfazione e l’orgoglio nella breve dichiarazione rilasciata ai media alla fine della cerimonia dal Sindaco Sandro Repaci . “ E’ oramai noto e di tutta evidenza lo sforzo che la nostra amministrazione sin dal suo primo mandato sta profondendo nel campo della cultura : la biblioteca, l’archivio storico, il recupero dei beni culturali, la straordinaria esperienza della Biennale dello Stretto  sono tutte iniziative che rispondono alla strategia di fare della cultura uno dei motori dello sviluppo della nostra comunità .Abbiamo dimostrato che una strategia di rapporti ed alleanze con le eccellenze di questa regione e segnatamente della nostra area metropolitana e dello Stretto  possono rilanciare non solo l’immagine, ma incidere profondamente sul mutamento di percorsi politici, economici, industriali che hanno sempre marginalizzato nel tempo l’immateriale ritenendolo superfluo. Abbiamo bisogno di una nuova, mai intrapresa ed efficace governance della cultura mediterranea : il premio Siciliano Sidari diventa in questo senso vetrina e palestra di un’alleanza possibile fra la politica, l’arte, le scienze .

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