Avrebbe incassato il guadagno di due buoni fruttiferi sottoscritti da clienti a loro insaputa. Per questo i militari della stazione di Catanzaro Bellamena hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva emessa dal Gip presso il Tribunale del capoluogo calabrese, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 64enne catanzarese, dipendente di Poste italiane, ritenuto responsabile di peculato.
Le indagini hanno avuto origine dalla denuncia sporta da due anziani fratelli catanzaresi che, nel verificare alcuni investimenti fatti presso Poste Italiane, si erano resi conto che due buoni fruttiferi postali, il cui valore era superiore ai 10.000 euro, erano stati svincolati ed incassati alcuni anni prima a loro insaputa. E’ emerso che la firma sugli atti che autorizzavano l’incasso era apocrifa.
L’attivita’ investigativa, con la collaborazione di Poste Italiane che aveva avviato un procedimento disciplinare, e alcune perizie grafologiche per stabilire la falsita’ delle firme e la loro riconducibilita’ all’indagato, ha portato individuare nel 64enne il dipendente infedele che si era appropriato della somma di denaro, peraltro utilizzando le proprie credenziali sul sistema informatico di Poste Italiane utilizzato per quel tipo di operazioni. La Procura della Repubblica di Catanzaro ha richiesto al Tribunale l’emissione di un provvedimento interdittivo per l’uomo.
Il Gip, accogliendo l’ipotesi accusatoria e dopo aver interrogato l’indagato ha disposto l’interdizione dall’esercizio pubblico di addetto alla gestione del risparmio per sei mesi.