“La crisi di governo apre scenari molto preoccupanti per il Paese e per la nostra regione.” Lo ha detto il segretario generale della Cisl della Calabria, Tonino Russo, aprendo i lavori del Comitato esecutivo regionale del sindacato, riunitosi a Lamezia Terme. “Con il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, che attendevamo in Calabria per il 28 luglio – ha aggiunto Russo – avremmo voluto affrontare il tema delle infrastrutture, di cui non c’e’ traccia nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ci sono alcune questioni urgenti da risolvere nella prossima Legge di bilancio: le opere infrastrutturali viarie ritenute strategiche e il finanziamento pluriennale per la salvaguardia del territorio e del patrimonio boschivo. L’incontro con il Ministro saltera’ a causa dell’evoluzione del quadro politico. Attendiamo l’incontro di mercoledi’ tra il presidente Draghi e i sindacati confederali. Si apre davanti a noi una stagione molto impegnativa che vedra’ in primo luogo un confronto serrato con la Regione. Ci sono temi cruciali da discutere: la vertenza Calabria e i tavoli tematici su infrastrutture viarie, porti, aeroporti; ambiente e mare; risorse idriche e depurazione; tutela del territorio e valorizzazione della montagna; politica energetica, eolico e rigassificatore; rifiuti e termovalorizzatore e termalismo calabrese. Riguardo al precariato, problema che si trascina da anni, e’ urgente uno specifico tavolo regionale di confronto che possa programmare soluzioni. A ottobre scade la proroga dei lavoratori tirocinanti di inclusione sociale, per i quali bisogna individuare strade percorribili di contrattualizzazione. Crediamo che l’esperienza acquisita debba essere valorizzata, come e’ avvenuto per i lavoratori della Giustizia e del Ministero dei Beni e delle Attivita’ culturali attraverso procedure concorsuali, e che si debbano, inoltre, costruire contemporaneamente percorsi piu’ ampi per aprire possibilita’ occupazionali anche in settori diversi, in base alle risorse disponibili per gli investimenti, con prospettive di crescita, allo scopo di restituire vera dignita’ al lavoro. Abbiamo, inoltre, tantissimi contratti part time a 12-15 ore settimanali, che certamente non danno dignita’ al lavoro”.
Riguardo al tema della sanita’ Russo ha sottolineato che “a causa della pandemia e del persistente rischio di contagio, il volume delle prestazioni non legate al Covid erogate in Calabria e’ calato di oltre il 50%. Percio’, la riorganizzazione del sistema sanitario regionale e la garanzia dei Livelli essenziali di assistenza sono le grandi priorita’ per una regione come la Calabria, che spende 3 miliardi e non riesce a garantire servizi efficienti. Urge un’azione di contenimento delle liste di attesa per abbattere il triste ‘primato’ dei calabresi per l’emigrazione sanitaria, che crea enormi disagi ai pazienti e alle loro famiglie portando, tra l’altro, risorse importanti in alti territori. E’ indispensabile prioritariamente definire i bisogni di salute dei cittadini, in particolare della popolazione anziana. Bisogna creare un sistema in grado di prendere in carico il paziente e di accompagnarlo nel percorso di cura: per questo urgono la riorganizzazione della medicina territoriale, il riordino della rete ospedaliera, l’aggiornamento delle attrezzature tecnologiche, l’assunzione di nuovo personale sanitario e la stabilizzazione dei precari. Inoltre, Aziende sanitarie provinciali, Aziende ospedaliere e Aziende ospedaliere universitarie dovranno aggiornare gli Atti aziendali e i relativi Piani triennali di fabbisogno del personale, anche confrontandosi. Bisogna, infatti, riorganizzare radicalmente la rete territoriale sanitaria, integrandone il rapporto con la rete ospedaliera: oggi in Calabria il sistema e’ troppo sbilanciato verso l’ospedalizzazione, creando costi inutili, disservizi e incentivando la mobilita’ passiva. Servira’, dunque, mettere al centro la medicina territoriale. Soprattutto, bisognare spendere bene le risorse del Pnrr: penso, in particolare, alle 91 Strutture sanitarie territoriali intermedie (Case della comunita’, Ospedali di comunita’ e Centri operativi territoriali)”.
“Si tratta di un’importante occasione – ha concluso il segretario generale della Cisl Calabria – per valorizzare, finalmente, la ‘medicina di prossimita” che il Commissariamento della sanita’ calabrese ha desertificato. Senza dimenticare che per una buona sanita’ serve personale perche’ le strutture non possono essere gusci vuoti, ne’ le attrezzature restare inutilizzate, come troppe volte e’ accaduto”.