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Giordano (PRI): “Periferia reggina: la politica senza morale è brigantaggio”

“Se è vero che il valore di una persona dipende dal numero di cose delle quali si vergogna, a Palazzo San Giorgio son tutti senza peccato.

Amare parole che, purtroppo, vengono tuonate quotidianamente dai cittadini amareggiati verso i gestori della cosa pubblica ma che rimbalzano spesso ai mittenti.

Il Partito Repubblicano è spesso intervenuto sui disservizi che attanagliano da anni le periferie, anche consegnando alla cittadinanza dei report fotografici in modo da poter valutare in futuro lo stato di avanzamento dei lavori infrastrutturali. Nel 2014, anno del primo report, non ci aspettavamo di vedere azzerato il ritardo infrastrutturale in poco tempo ma, dall’altro lato, neanche di vedere questo ritardo ampliato negli otto anni successivi (per giunta considerando la contiguità amministrativa).

L’allontanamento della periferia dalla città diventa poi insostenibile se, accanto al ritardo infrastrutturale, si aggiunge la totale assenza della gestione ordinaria della cosa pubblica: le strade sono diventate ormai mulattiere con asfalto dissestato e con caditoie e cunette scompare tra la vegetazione cresciutaci dentro; il servizio idrico insufficiente e, in alcuni casi, completamente annullato; il trasporto pubblico disincentivato dallo scarso numero di corse e dal costo del servizio; spazzatura strabordante da ogni cassonetto (si, in periferia sono rimasti ancora i cassonetti dell’immondizia).

Emblematico è il caso di Mosorrofa: un mese fa una folla di cittadini ha protestato pacificamente a Piazza Italia e, poco dopo, una delegazione del Comitato di quartiere è stata ricevuta dal Prefetto e dal Sindaco f.f. . Le parti si aggiorneranno tra un mese (due dall’incontro) per valutare lo stato di avanzamento dei lavori (ordinari ed incompiuti): dal momento della protesta, ad oggi, a Mosorrofa non si è visto neanche un operaio del Comune. Tutto ciò oltre a suggerire che nei tempi dati non verrà effettuato alcun lavoro (salvo che non si opererà ad agosto), fa pensare che è in atto una “politica del dispetto” i cui valori siano fondati sul non agire e sulla scarsa accondiscendenza verso chi recrimina ad alta voce i propri diritti, come i cittadini residenti in periferia.  Il PRI non diventerà mai arrendevole a questa mentalità, esortando da un lato le rivendicazioni degl’ultimi e, dall’altro, la morale della politica che non deve essere quella del brigantaggio.

Portare con periodicità all’attenzione degli stessi amministratori sempre gli stessi problemi, riprendendo la citazione iniziale di George Bernard Shaw, ci porta vergogna. L’immobilismo al quale ci stanno abituando porta inesorabilmente alla sfiducia totale alla politica, al pensiero arrendevole comune del “tanto non cambia niente”.

Parafrasando il meridionalista Francesco Compagna, che poneva all’attenzione pubblica la distanza tra le città meridionali da quelle del nord sviluppato, possiamo fare lo stesso tra il centro di Reggio Calabria e la sua periferia: “Certo, in periferia si sta peggio di quanto non si stia in centro. Ma in periferia si sta peggio da sempre, o si sta oggi sempre peggio, senza che ieri si stesse meglio. E in centro, invece, si sta oggi peggio rispetto al meglio di ieri: ad un meglio cui ci si era abituati. Tuttavia, quando sono indotto a queste considerazioni, un’altra ne aggiungo: c’è un limite anche all’abitudine al peggio”.

Lo afferma in una nota Demetrio Giordano, Dirigente Nazionale e Segretario sez. “R.Sardiello” Reggio Calabria del Partito Repubblicano Italiano.

 

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