“Le altre Città – italiane ed europee – hanno cambiato volto grazie ai fondi comunitari, investendo in servizi ed infrastrutture, invece questa amministrazione usa il Pon Metro Plus per finanziare corsi per DJ. La proposta di sviluppo e formazione di questa maggioranza comunale per arginare il fenomeno di una crisi occupazionale senza precedenti per la città di Reggio Calabria, con migliaia di giovani costretti ad abbandonare la propria terra in cerca di un futuro dignitoso, è quella di sprecare i fondi comunitari per un “laboratorio esperienziale per aspiranti DJ”, finanziato appunto con risorse pubbliche del Pon Metro Plus: una scelta che parrebbe peraltro copiare il tanto criticato Modello Reggio, ma che di quel modello non ha neppure le sembianze”.
È quanto dichiarano in una nota i consiglieri di centrodestra al Comune di Reggio Calabria.
“Dopo anni di programmazione assente e di opportunità mancate, oggi si rincorrono iniziative estemporanee e scollegate, frutto più del tentativo di mettere una toppa ad una gestione disastrosa che di una visione strategica per il futuro della città e si sprecano i fondi europei con approssimazione e con modalità poco trasparenti.
È ormai evidente l’incapacità di quest’ Amministrazione di intercettare i reali bisogni dei cittadini: in questi ultimi mesi di fine mandato, siamo di fronte a una disperata rincorsa al fare qualunque cosa che “suoni bene”, che si possa raccontare con un post social o con una conferenza stampa, su iniziative totalmente scollegate dalle reali esigenze del territorio, ormai assistiamo a tagli di nastro anche per il cambio di una mattonella di marciapiede”, dichiarano i consiglieri.
“In una città che ha necessità di servizi, in cui la domanda di lavoro qualificato è altissima, dove settori come l’edilizia, la metalmeccanica, la logistica e i servizi assistenziali avrebbero urgente bisogno di personale formato, attraverso la costruzione di percorsi di autonomia e dignità lavorativa, si sceglie invece di investire soldi pubblici in corsi (o meglio dire, laboratori esperienziali) per aspiranti DJ anziché proporre corsi professionalizzanti che offrano sbocchi lavorativi reali e immediati: saldatori, operatori socio-sanitari, tecnici ambientali, o ancora operatori nel settore digitale, figure oggi molto richieste anche nel nostro territorio – concludono i consiglieri di centrodestra – Reggio ha fame di lavoro, servizi e di concretezza, non di playlist”.