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A Polistena la presentazione del libro di Luigi De Magistris, “Poter Occulti”

Un grande successo di pubblico ha accompagnato la presentazione svoltasi a Polistena del libro di Luigi De Magistris “POTERI OCCULTI – Dalla P2 alla criminalità istituzionale: il golpe perenne contro Costituzione e democrazia”.

L’evento rientrava nell’ambito della Rassegna Culturale “SENZA MEMORIA NON C’E’ FUTURO”, promossa dalla Fondazione Girolamo Tripodi.

La manifestazione è stata aperta dai saluti di Michelangelo Tripodi, Presidente della Fondazione, che, in primo luogo, ha ringraziato tutti i numerosi e interessati partecipanti alla presentazione del libro. Tripodi ha, poi, sottolineato l’importanza di riflettere sulla memoria, quale condizione necessaria per comprendere meglio il presente e per costruire un futuro migliore. Il Presidente della Fondazione G. Tripodi ha espresso un giudizio fortemente positivo sul lavoro di Luigi De Magistris e sullo sforzo, che nel libro viene condotto, per riconnettere i pezzi del puzzle di eventi tragici e drammatici che hanno contrassegnato la storia della democrazia italiana, fin dai suoi albori dopo il fascismo e la Liberazione, a partire dalla strage di Portella della Ginestra e fino alle stragi di mafia del 92/93 che hanno prodotto la normalizzazione regressiva e lo svuotamento della democrazia sostanziale. In questo senso, Tripodi ha sottolineato come gli attacchi al PCI in Calabria negli anni ’80, culminati nelle uccisioni di Giuseppe Valarioti e Giannino Losardo, non furono episodi isolati, ma rientravano in un piano più generale diretto alla destabilizzazione della Repubblica.

È poi intervenuto il Sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, che proprio recentemente, alla luce della positiva esperienza amministrativa che sta portando avanti nel suo comune, è stato riproposto per la riconferma alla candidatura al terzo mandato nella qualità di Sindaco di Cinquefrondi. Conia ha ringraziato De Magistris per quest’ennesimo libro che apre uno spaccato su temi fondamentali nella vita della Repubblica ed ha chiuso dicendo “di fronte ho Mommo Tripodi che non finirò mai di ringraziare per quello che mi insegnò da giovanissimo e poi c’è il titolo del libro Poteri Occulti; allora io penso che per sconfiggere questi poteri occulti, noi dobbiamo essere come qui questa sera: un contropotere visibile alla luce del sole, come siamo noi”.

Successivamente c’è stato l’intervento appassionato e brillante del prof. Giancarlo Costabile (docente all’UNICAL di Pedagogia dell’Antimafia). Costabile ha ricostruito i concetti di criminalità istituzionale e borghesia mafiosa discussi da Luigi de Magistris nel suo saggio.  Per il docente di Pedagogia dell’Antimafia all’Università della Calabria, il lavoro dell’ex Pubblico Ministero di Catanzaro segna un momento di nuova consapevolezza nello studio dei poteri criminali sempre di più presenti nel sistema economico-sociale degli stati. Costabile, citando l’esperienza di antimafia sociale animata dall’ex deputato e sindaco di Polistena Girolamo Tripodi, ha poi concluso sulla necessità di costruire una pedagogia della resistenza civile contro la cultura mafiosa delle sudditanze quale strumento di democrazia popolare.

La serata si è conclusa con l’intervento di Luigi De Magistris che, innanzitutto, ha ringraziato la Fondazione Girolamo Tripodi e il Dipartimento Dices dell’Università della Calabria per aver voluto presentare questo testo. De Magistris ha riaffermato il suo profondo amore per questa terra, convinto che questa terra prima o poi troverà la forza di liberarsi, ed in questo “io sarò sempre un combattente in prima linea per un Sud che sogna, per un sud libero, come ho dimostrato nella mia città di Napoli, quando nessuno ci credeva”. De Magistris ha poi parlato del libro, dicendo che “il libro è scritto in maniera semplice in modo che tutti potenzialmente possano capire quello di cui stiamo parlando. Parto dalla Costituzione per dire che non siamo una democrazia sostanziale. Se leggiamo attentamente la Costituzione possiamo costatare che l’80% della Costituzione non è stato applicato: diritto al lavoro, uguaglianza, ripudio della guerra promozione della cultura e della ricerca, diritto alla salute, tutela dell’ambiente, scuola pubblica, beni comuni, proprietà pubblica, ecc. E allora una domanda dobbiamo farcela: come mai una Costituzione così bella, tanto da farci dire che è la più bella del mondo, non è stata attuata e perché è accaduto questo? Se l’ordine costituito attuasse veramente questi diritti perderebbe il potere, l’ordine costituito vuole che il diritto sia una concessione, un privilegio che ti dà il potere. Confesso che sono stanco di una retorica della difesa della Costituzione tradita, a cominciare dalla complicità morale, giuridica, politica e istituzionale sulla violazione dell’art. 11 della Costituzione, sul ripudio della guerra e sulla complicità nei crimini di guerra e nel genocidio.”

De Magistris ha poi continuato: “possiamo definirci una democrazia compiuta se questo paese non ha avuto  la volontà, la capacità, il coraggio  di avere verità e giustizia su tanti fatti che hanno condizionato la vita democratica del nostro paese: dallo sbarco degli americani, Portella della Ginestra, Enrico Mattei, Piazza Fontana, Italicus, Piazza della Loggia, Piano Solo, Rosa dei Venti, golpe Borghese, Aldo Moro, Gladio, Stay behind, Ustica, Stazione di Bologna, tralascio assassini e omicidi che sono tantissimi compresi quelli avvenuti in Calabria, Piersanti Mattarella, Pio La Torre, strage del rapido 904, Falcone e Borsellino, fino al gennaio 1994 per poi arrivare alla criminalità istituzionale”.

“Se si riflette bene questo libro traccia anche un filo a cui dò un colore che è nero, perché sono arrivato alla conclusione che i fascisti dal nostro paese non se ne sono mai andati: hanno semplicemente agito in maniera diversa, a seconda dei momenti storici con le bombe, con la strategia della tensione, con i poteri occulti che adesso stanno emergendo, tant’è vero che quello che era un piano di rinascita eversivo, sotterraneo e criminale della P2 oggi viene discusso in Parlamento, a Palazzo Chigi e nei principali mezzi di comunicazione: fatti e sentenze  hanno dimostrato che le frange militari della destra neofascista, sono state create nel nostro paese da forze straniere, per evitare che in Italia ci potesse essere un cambio politico nella direzione Comunista”.

De Magistris ha concluso dicendo: “se il livello oggi è questo, cioè che il piano di Rinascita democratica della P2 sta diventando Stato, temi come l’assetto verticistico dello Stato, Repubblica presidenziale, premierato forte, separazione delle carriere tra Pubblico Ministero e giudice, Pubblico Ministero sottoposto all’esecutivo, controllo dei mezzi di comunicazione pubblici e privati, neutralizzazione delle organizzazioni sindacali più antagoniste, stato di eccezione che diventa permanente, criminalizzazione del dissenso appartengono alla nostra attualità. Prima tutto ciò era occulto ora è palese e allora ci vuole l’antidoto che sta scritto nel più grande manifesto rivoluzionario scolpito con il diritto che è l’articolo 3 secondo comma della Costituzione “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Quell’articolo è un inno contro l’indifferenza e ci dà il compito, la missione: quindi, dobbiamo essere agitati, non possiamo essere complici o indifferenti, non significa essere violenti, significa avere un tumulto dentro e trasportare il tumulto nell’azione. Auguro a tutti voi una stagione di grande militanza sociale, politica e culturale perché ce lo dice la Costituzione come compito, per una nuova pedagogia della Resistenza Costituzionale”.

Successivamente ci sono stati alcuni Interventi del pubblico: tra cui Peppe Papasidero (Casa del Popolo Giuseppe Valarioti) e Simone Alecci (attivista e dirigente ANPI).

Nel corso della presentazione il Presidente della Fondazione Michelangelo Tripodi ha ricordato con parole di grande apprezzamento la scelta forte e coraggiosa assunta dal Sindaco Conia e dall’Amministrazione di Cinquefrondi di appendere sul muro del Comune la bandiera della Palestina, con l’auspicio che altri comuni in Calabria e in Italia seguano l’esempio di Cinquefrondi e si schierino apertamente a sostegno del popolo palestinese contro il genocidio e lo sterminio  dei palestinesi che Israele, con la complicità dell’Occidente, sta perpetrando a Gaza e in  Cisgiordania.

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