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Imbrattato a Cosenza il murale di Sergio Cosmai, assassinato dalla ‘ndrangheta nel 1985. Caruso: “Respingo con sdegno questo atto ignobile”

E’ stato imbrattato, a Cosenza, il murale di Sergio Cosmai, il direttore del carcere di Cosenza, assassinato il 12 marzo del 1985, a 36 anni, dalla ‘ndrangheta. Il murale è stato realizzato su uno dei pilastri di via Padre Giglio, ed è dedicato alla legalità ed alla giustizia nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana proposto da un imprenditore cosentino.

“Una barbarie sotto ogni punto di vista che la città non può tollerare e che condanno con forza, riaffermando i valori della legalità che come Amministrazione comunale portiamo avanti con orgoglio e determinazione” ha sostenuto il sindaco di Cosenza Franz Caruso. “Ho dato disposizione di pulire immediatamente questa vergogna – prosegue Caruso – che imbratta e colpisce non solo l’opera in sé ma anche ciò che rappresenta. Sergio Cosmai, ex direttore della casa circondariale di Cosenza, barbaramente assassinato nel 1985, è infatti un esempio coraggioso di servitore dello Stato che, pur consapevole del grave rischio personale, ha contrastato la criminalità organizzata affermando i valori della legalità. Ecco perché il gesto di imbrattare con escrementi l’effige di Cosmai va oltre l’inciviltà, rappresentando uno sfregio alla memoria di un uomo che ha pagato con la vita il suo attaccamento alla giustizia ed allo Stato, il cui esempio deve essere anche antidoto contro sopraffazioni e violenze, ma è anche un attacco alla legalità, consapevole o meno poco importa, che merita solo biasimo. A nome dell’intera città, dunque, respingo con sdegno e riprovazione quest’atto ignobile e vile”.

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