“Promiscuita’ e assoluta mancanza di condizioni accettabili nel contesto di una situazione che lascia sbigottiti”. E’ quanto afferma il commissario regionale della Lega Giacomo Francesco Saccomanno che a conclusione della visita che una delegazione del partito composta dal senatore Tony Chike Iwobi e da Souad Sbai, del dipartimento nazionale dell’integrazione della Lega ha svolto anche a Roccella Ionica nella struttura di prima accoglienza allestita in porto parla di una “situazione insostenibile”. “Controlli, verifiche che avvengono a quasi 40 gradi – prosegue Saccomanno – e con le condizioni minime di sicurezza. Tanti bambini che giocano con un pallone sgonfio, ma con tanta semplicita’. Nel mentre, le mamme guardano questi piccoli esseri che, finalmente, hanno ripreso a vivere quasi normalmente. In questo scenario, che, certamente, incrina i cuori sensibili, il lavoro incessante delle Forze dell’Ordine che, in divisa e con una calura insopportabile, si trovano sotto una tenda all’ingresso ove e’ pure difficile trovare dell’ombra”.
“Raccontano molti che a questi servitori dello Stato – sostiene il commissario leghista calabrese – e’ stata anche negata l’acqua da bere e devono portarsi in una vicina struttura per potersi dissetare. Per non parlare poi di straordinari mai visti! Come al solito una grande improvvisazione che spera nel prossimo inverno per cercare di superare le solite condizioni di continua emergenza. Eppure, sono moltissimi anni che la Calabria viene invasa da sbarchi. Pero’, le istituzioni fanno finta di non vedere e chiedono ai nostri servitori dello Stato immani sacrifici fisici, con il rischio anche di poter essere colpiti da infezioni Covid e altro. Anche questa una situazione incomprensibile che alcuni parti dello Stato consentono e tollerano”. “La visita – prosegue Saccomanno – si conclude a Condofuri, dove una piccola amministrazione e’ riuscita ad organizzare un momento di accoglienza in una scuola dismessa. Accolti da sorrisi e amore da tante mamme e piccoli bambini che, per dimostrare la loro gratitudine, iniziano a cantare l’inno d’Italia. Tanta emozione e un’accoglienza che, in qualche modo, consente a queste persone di essere considerate tali”.