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Autonomia differenziata, Azione Calabria: “Garantire equa concorrenza e uguale costo/qualità dei servizi primari”

La Riforma dell’Autonomia differenziata si può applicare se tutte le Regioni italiane vengono considerate dalla norma con pari condizioni e dignità. Proprio come prevede la Costituzione. Ai canapi di partenza dobbiamo essere tutti in eguale posizione e questa uguaglianza si traduce nella possibilità di avere stessa capacità concorrenziale e stesso costo/qualità di servizi rapportato al numero di abitanti. Se si ha la capacità di fare questo allora siamo un passo avanti. Noi proponiamo quattro emendamenti alla Legge che qualora venissero accolti si potrebbe anche fare a meno del Referendum.

È quanto dichiarano i Consiglieri Regionali, Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano, rispettivamente Segretario e Presidente di Azione Calabria, ritornando sul tema dell’Autonomia Differenziata e rilanciando la vertenza che il Segretario Calenda sta portando avanti in tutto il Paese con l’obiettivo di persuadere il Governo e la Maggioranza Parlamentare a giungere a un accordo di ragionevolezza.

La nostra proposta – dicono – viaggia su quattro punti che rivoluzionerebbero la distribuzione delle risorse e l’organizzazione del personale a livello regionale. Accordi Integrativi Regionali: L’emendamento prevede il divieto per tutte le Regioni di stipulare accordi integrativi per il personale sanitario e scolastico. Questa misura mira a uniformare i trattamenti economici e contrattuali del personale, evitando disparità tra le varie aree del Paese. Ripartizione Spese Sanitarie: Stabilisce che tutte le Regioni ricevano lo stesso riparto delle spese sanitarie in relazione agli abitanti, garantendo una distribuzione pro capite uniforme dal Piemonte alla Calabria. Equilibrio nel Personale Sanitario: Ogni Regione deve avere un numero di medici, infermieri e operatori sanitari proporzionato al numero degli abitanti, per assicurare un’adeguata assistenza sanitaria ovunque sul territorio nazionale. Fondo di Perequazione: Propone che il fondo di perequazione previsto dall’art. 119 della Costituzione venga definito indipendentemente dai Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). Questo permetterebbe alle Regioni con minore capacità fiscale di disporre di risorse pubbliche paragonabili a quelle delle Regioni fiscali più forti.

L’approvazione di questi emendamenti – sottolineano i Consiglieri Regionali – è cruciale per rendere effettiva l’affermazione degli esponenti del Nord, che spesso considerano l’attuale situazione un’opportunità per le regioni del Sud di migliorare in termini di efficienza. La Calabria – precisano ancora il Segretario e il Presidente di Azione – è pronta a schierarsi in prima linea nella battaglia per l’efficienza, ma solo a condizione di poter combattere ad armi pari. Solo con questi emendamenti potremo veramente garantire un trattamento equo e giusto per tutte le regioni italiane, senza bisogno – concludono De Nisi e Graziano – di ricorrere a referendum, ricorsi e controricorsi.

 

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