“La chiamano Zes Unica ma la sensazione, spiacevolissima, è che possa trattarsi di una nuova Cassa per il Mezzogiorno, uno strumento all’insegna della visione accentratrice del governo, che annulla le peculiarità delle singole realtà regionali e anzi rischia di metterle in concorrenza tra loro innescando il ritorno dei più perniciosi meccanismi clientelari, quegli stessi meccanismo che hanno prodotto al Sud i disastri che conosciamo bene e di cui continuiamo a pagare le conseguenze.
Dal primo gennaio del 2024, dunque, la cosiddetta struttura di missione – che il governo ha avuto l’astuzia di non chiamare cabina di regia, visto che questa definizione odora fin troppo di scatola vuota – farà piazza pulita delle attuali singole gestioni commissariali dando sostanzialmente al governo centrale il diritto all’ultima parola su comparti e iniziative economiche cui destinare le agevolazioni. Per la Calabria, sicuramente una notizia negativa, visto che è opinione comune che l’attuale commissario si sia dimostrato fin qui molto operativo, veloce, capace di un’ottima e proficua interlocuzione coi sistemi produttivi e con le Istituzioni locali sulle diverse iniziative che hanno preso corpo nell’ambito della Zes Calabria.
Niente di tutto questo sopravvivrà. Torneremo a dipendere da Roma, condividendo il medesimo destino con il resto delle Regioni e nel dubbio più che lecito di una dotazione finanziaria del tutto insufficiente. Insomma, una replica dello scippo già consumato sul Pnrr da Salvini e con l’aggravante della nascita di una struttura elefantiaca politico burocratica nella quale rischiano di finire inghiottite le ultime speranze del Mezzogiorno”.
E’ quanto si legge in una nota dei consiglieri comunali di Catanzaro, Alberto Carpino e Danilo Sergi.