“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Carlo Diana (Reset): “Da giovane calciatore a Catanzaro a manager della Juventus. Vi spiego come”

«Nascendo a Catanzaro la passione per il calcio mi è venuta fin da piccolo. Purtroppo la città ai tempi non permetteva grandi sbocchi professionali e infatti c’erano diversi giocatori forti della mia generazione ma solo due sono finiti a giocare in Serie A. Io di certo non avevo quelle qualità che poi ho capito essere un segreto dei calciatori, ossia il sacrifico e l’impegno, caratteristiche che ha per esempio un calciatore come Giorgio Chiellini. Ero un centrocampista e ho giocato nei pulcini, giovanissimi fino agli allievi in Calabria. Mio fratello era molto più forte di me e avrebbe dovuto anche andare in ritiro con la primavera del Catanzaro, ma nostro padre glielo impedì e indirizzò entrambi maggiormente verso lo studio. Dopo il liceo io mi sono iscritto all’Università Sapienza di Roma e posso dire che quella perseveranza che non ho avuto da calciatore l’ho avuta da studente universitario. Ho studiato economia e commercio e tra le materie quella che mi piaceva di più era sicuramente il marketing. In particolare il marketing in settori innovativi come la cultura, il cinema e lo sport. Ho scritto una tesi sul marketing sportivo e sono rimasto a Roma per sviluppare questo filone con il professore che mi aveva seguito. Non è stato facile convincere mio padre perché significava non fare il commercialista, non lavorare in banca». Lo ha dichiarato Carlo Diana, attualmente a capo di Reset Marketing insieme a Davide Lippi, intervistato da Gianluca Spadoni, imprenditore e formatore romagnolo creatore di Evolution Forum Business School. Diana ha risposto ad alcune domande di Spadoni nel corso della diretta Fanast RFT riservata ai possessori degli NFT del progetto, il primo NFT PHYGITAL sportivo che dà vita a una nuova community pronta a connettere il mondo reale con quello digitale, nato dall’idea di avvicinare in maniera privilegiata 4.444 appassionati del mondo del calcio alla nuova realtà digital sempre più presente nel mondo sportivo e anche ai calciatori – protagonisti del progetto – attraverso experience esclusive (aste riservate, aperitivi, cene, viaggi, video dediche e molto altro) ideate e riservate ai membri della community. La carriera nel mondo del marketing di Carlo Diana è sicuramente esplosa con l’opportunità alla Juventus: «In un convegno sul marketing sportivo ero uno dei relatori assieme a quello che sarebbe poi diventato il mio capo alla Juventus. Al termine del convegno infatti mi fece i complimenti per il mio libro e mi fissò un colloquio per entrare nell’ufficio marketing dei bianconeri. Andò molto bene e dopo pochi giorni iniziai a lavorare con Giraudo e finalmente convinsi anche mio padre perché capì che stavo raccogliendo i frutti di anni di studi sul marketing. Uno dei momenti più belli? Senza dubbio quando, da marketing manager della Juve, ho organizzato l’evento della finale di Champions League del 2003 contro il Milan, l’evento sportivo più seguito dopo la finale dei Mondiali», ha raccontato Carlo Diana, uno dei fondatori di FanAst RFT.

Ogni mese è prevista un’intervista agli “ambassador” nelle dirette Fanast. Ulteriori informazioni sul sito: https://fanast.io/.

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