“Il 21 Aprile sarà occasione per ammirare i Borghi Archeologici della Calabria. Sono gli ARCHEO COMUNI DI QUALITA’. In un luogo di incanto paesaggistico e di fascino surreale si trova Brancaleone Vetus, il cui attuale centro e l’area circostante conservano fra l’altro gruppi di grotte utilizzate forse fin dall’età preistorica e successivamente da eremiti orientali che lasciarono graffite alcune croci, una delle quali si ritiene di fattura armena. Brancaleone Vetus come centro urbano forse si formò (ovviamente con altro nome) fra il IX e il X secolo, in un periodo di fiorente urbanizzazione bizantina. Anche Brancaleone è ora parte degli ARCHEO COMUNI DI QUALITA’ della Calabria”. Lo ha affermato Rosanna Trovato, Presidente di Archeoclub D’Italia sede dello Stretto.
A Brancaleone il mare è un’opportunità, sulle sue spiagge nidificano le tartarughe caretta caretta e lì c’è Centro Recupero Tartarughe Marine. Un viaggio tra borgo e grotte, al cui interno sono visibili antichi graffiti realizzati dall’uomo. Nelle grotte è possibile ammirare meravigliosi affreschi del XVI secolo.
“L’abitato rupestre di Brancaleone Superiore, con frequentazione in età preistorica e riuso in età bizantina, si sviluppa prevalentemente sulla pendice collinare, che si situa tra i due nuclei insediativi successivi. Le grotte sono oggi parzialmente mascherate perché il borgo costruito, più tardo, le riutilizzò come silos o cantine. Si raggiungono con sentieri dal sottostante vallone Monaca, che garantiva l’indispensabile rifornimento idrico. Le piante sono prevalentemente rotondeggianti – ha continuato Trovato – con annesse talvolta cavità più piccole. Vi è un solo caso di grotta con pilastro centrale e un graffito raffigurante una croce affiancata da un animale (pavone?) e in molte sono presenti croci incise, nicchie per lucerne e sedili ricavati nella roccia. Ne esistono poi alcune poste a maggiore distanza dall’abitato, e, tra queste, due di probabile destinazione cultuale. Particolarmente interessante la grotta nota come Madonna del Riposo, che conserva tracce di affreschi nelle pareti e nella volta. L’absidiola, posta dirimpetto l’ingresso, conteneva sino al 1966 l’immagine della Vergine in adorazione del bambino adagiato in fasce. Un recente restauro (2008) ha recuperato i brani superstiti, evidenziando come lungo la parete di destra si snodano, su due registri sovrapposti, due cortei di monaci che ascendono per contemplare il Cristo. Per il complesso ciclo decorativo, oggi solo parzialmente esistente, è stata proposta la datazione al XVI secolo. Indimenticabili immagini del borgo novecentesco ci vengono restituite dallo sguardo attento di Cesare Pavese, lo scrittore ivi costretto al confino dal regime fascista negli anni ’30. Famosa per la coltivazione del gelsomino e del bergamotto, nelle sue spiagge nidificano le tartarughe caretta – caretta ed è visitabile il Centro Recupero Tartarughe Marine.
Gli ArcheoComuni di Qualità della Calabria.
“Bova Marina – Brancaleone – Casignana – Portigliola – Locri – Gerace – Marina di Gioiosa Ionica – Gioiosa Ionica – Monasterace – Stilo, hanno dato vita ad un unico itinerario originale con un viaggio, un cammino in grado di attraversare molteplici epoche tra i pre Elleni, Greci, Romani, Bizantini, Normanni, Ebrei e i discendenti Grecanici. L’obiettivo è potenziare l’interesse per questi siti che costituiscono parte importante del patrimonio archeologico nazionale – ha precisato Francesca Crea, ideatrice e coordinatrice del progetto “ARCHEO COMUNI DI QUALITA e vicepresidente di Archeoclub D’Italia Area Integrata dello Stretto – e dalla bellezza del progetto parte un Accordo di collaborazione tra il Coordinamento di ArcheoComuni di Qualità e Archeoclub D’Italia”.