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Raccolta differenziata, Istat: a Reggio Calabria non cresce, -3,2% nel 2020

Ben otto dei 14 capoluoghi metropolitani hanno realizzato, nel 2020, quote inferiori di raccolta differenziata rispetto all’anno precedente: Catania (-4,9 punti percentuali), Reggio di Calabria (-3,2), Palermo (-2,9), Napoli (-1,8), Bari (-1,6), Roma (-1,5), Firenze (-0,5) e Genova (-0,1). Per contro, Cagliari e Venezia sono i primi capoluoghi metropolitani a conseguire l’obiettivo del 65%, incrementando le proprie quote di raccolta differenziata, rispettivamente di 6,4 e 4,3 punti percentuali, sull’anno precedente.

Lo afferma l’Istat nel report ‘Ambiente Urbano – anno 2020′, secondo cui nell’anno della pandemia se, da un lato, e’ diminuita la produzione di rifiuti urbani, dall’altro c’è stato un rallentamento dei progressi ottenuti nella raccolta differenziata che, in tutta Italia, si attesta al 63% (con un incremento di 1,8 punti percentuali rispetto al 2019, decisamente inferiore a quello medio annuo registrato nel triennio precedente di 2,9 punti percentuali). 

Nell’anno pandemico 2020 nella gestione del ciclo dei rifiuti, solo Venezia e Cagliari tra i capoluoghi metropolitani raggiungono l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata. E 56 capoluoghi hanno superato il target del 65%, contro i 51 del 2019 e i 17 del 2015, con Treviso, Ferrara e Pordenone che si aggiudicano il primo posto (oltre l’87%). 

La quota di raccolta differenziata nei comuni capoluogo raggiunge il 52,5% (+0,8 punti percentuali sul 2019). Anche in questo caso l’incremento e’ nettamente inferiore rispetto a quello medio annuo del triennio precedente (+2,5 punti percentuali). La quota piu’ elevata di raccolta differenziata (67,7%) si ha nel Nord-est, seguono Nord-ovest (59,0%), Centro (50,3%), Sud (43,0%) e Isole (32,0%). Nel 2020, 56 capoluoghi hanno superato il target del 65%, contro i 51 del 2019 e i 17 del 2015, svettano Treviso, Ferrara e Pordenone (oltre l’87%). In 37 capoluoghi si registra una quota di raccolta differenziata inferiore rispetto all’anno precedente. La diminuzione piu’ consistente si rileva a Catania (-4,9 punti percentuali). In sei i capoluoghi si registra invece un incremento di oltre 10 punti percentuali, come Siracusa (+20,4) tra i capoluoghi di provincia, e Messina (+10,4) tra quelli metropolitani.

UNA PERSONA SU 4 IN COMUNI CON TARGET DI DIFFERENZIATA RAGGIUNTO. Nel 2020, la popolazione residente nei capoluoghi che hanno raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata e’ pari al 27,7% del totale. La percentuale scende tuttavia al 4,4% tra i capoluoghi metropolitani, mentre e’ al 53,7% tra gli altri capoluoghi. Tra le ripartizioni, la percentuale piu’ elevata e’ nel Nord-est (55,4%), seguono il Nord-ovest (32,1%), il Centro (19,1%), le Isole (19,2%) e il Sud (12,2%).

– CAPOLUOGHI METROPOLITANI IN DIFFICOLTA’ NELLA DIFFERENZIATA I capoluoghi di città metropolitana raggiungono il 43,4% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, registrando un decremento di 0,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente. I capoluoghi di provincia, invece, raggiungono il 62,5%, 1,7 punti percentuali in più rispetto al 2019. 

Riguardo ai materiali, la frazione organica rappresenta la quota prevalente di rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, pari al 34,5% (24,8% a livello nazionale). Segue la carta (24,9% della raccolta differenziata) e il vetro (12,5%). Nei capoluoghi di città metropolitana, invece, la carta occupa il primo posto tra i materiali raccolti (29,9%), seguita dalla frazione organica (28,8%) e dal vetro (14,3%). 

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