“È ormai sotto gli occhi di tutti: la maxi richiesta di un miliardo di euro aggiuntivo all’INAIL da parte di Occhiuto, come si apprende da indiscrezioni di stampa, non è un piano straordinario per accelerare ma la prova ufficiale che i fondi per l’ospedale di Catanzaro erano stati spostati ad altri, sottratti. Per settimane Occhiuto e i suoi amici catanzaresi ci hanno raccontato che le risorse c’erano, che tutto era pronto, che mancava solo il via libera. Oggi scopriamo, con atti ufficiali, che quei soldi non c’erano più perché qualcuno aveva deliberatamente deciso di dirottarli altrove.”
Lo dichiara il Consigliere comunale di Catanzaro Vincenzo Capellupo, commentando la trattativa in corso tra Regione Calabria e INAIL per finanziare i nuovi ospedali.
“Il clamore politico e mediatico di queste settimane – continua Capellupo – ha messo con le spalle al muro Occhiuto e i suoi amici catanzaresi, che per troppo tempo hanno fatto finta di nulla, coprendo ritardi e le scelte gravissime di depotenziare la sanità del Capoluogo di Regione. Hanno preso in giro tutti insieme i catanzaresi! Questo documento ufficiale è una vera e propria ammissione di colpa e di responsabilità: si certifica nero su bianco che i fondi destinati a Catanzaro sono stati cacciati, allontanati, spariti. È un fatto gravissimo che non può restare senza conseguenze. Non ci si può più nascondere dietro la propaganda. Se oggi la Regione è costretta a rimettere mano al portafogli con una richiesta straordinaria, è perché qualcuno ha mentito. Chi ha deciso di togliere fondi a Catanzaro? Perché il nostro ospedale è stato messo in fondo alla lista? Chi risponderà di questo scippo istituzionale? Per quale motivo alcuni consiglieri comunali hanno scelto la fedeltà ad Occhiuto invece che l’interesse della città?”
È il momento della verità – conclude Capellupo –. Catanzaro non può più accettare silenzi e complicità. Serve un Consiglio comunale aperto e urgente, con la presenza dei rappresentanti della Regione, dell’INAIL e del Governo. La città merita risposte, non chiacchiere.”