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I consiglieri Barberio, Caviano e Palaia: “Bandi e strade, smascherate le bugie di Talerico”

“Il consigliere Talerico annaspa ancora. Eppure il concetto è semplice. Ed è incredibile che un giurista non sappia leggere un bando ministeriale:
“Art. 6
(Modalità e termini di presentazione delle domande)
1. Entro il termine perentorio di 30 giorni dal giorno successivo alla data di pubblicazione del presente Bando sul sito istituzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, ciascuna Amministrazione che intenda presentare la domanda di finanziamento di un Piano deve obbligatoriamente *comunicare* un indirizzo istituzionale di posta elettronica certificata (PEC) compilando il questionario accessibile al link: “bandopianisviluppo.gov.it”.
2. Dell’avvenuta *comunicazione* di cui al comma 1, l’Amministrazione riceverà conferma automatica all’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) indicato.
3. Alle Amministrazioni che abbiano effettuato la comunicazione di cui al comma 1, l’Ufficio del Segretario Generale invierà un link univoco per la compilazione della domanda e il caricamento della relativa documentazione sul portale che sarà messo a disposizione.
4. La presentazione della domanda avviene tramite procedura telematica. Con apposito avviso sul sito istituzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri saranno comunicate le date di apertura e di chiusura della fase di presentazione delle domande.
5. La domanda deve essere corredata dalla documentazione di cui all’art. 1, comma 149, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, da tutta la documentazione progettuale prevista per la tipologia di opera, e dell’attestazione circa la disponibilità a bilancio dell’eventuale quota di cofinanziamento a carico dell’Amministrazione richiedente a firma del Responsabile Amministrativo, nonché dell’attestazione della disponibilità delle aree/immobili a firma del Responsabile Unico del Procedimento. Tutti gli atti devono essere firmati digitalmente, a pena di esclusione dell’istanza.
6. Al termine dell’attività di compilazione della domanda e di caricamento della documentazione sul portale, la procedura telematica genererà un documento riassuntivo che dovrà essere scaricato e firmato digitalmente dal legale rappresentante/dirigente apicale dell’Amministrazione, o da un suo delegato previa idonea delega formale a firma del legale rappresentante dell’Amministrazione. A pena di inammissibilità della documentzione, l’Amministrazione deve effettuare il caricamento del documento riassuntivo firmato digitalmente, se del caso unitamente all’atto formale di delega, e procedere all’invio entro la data di chiusura comunicata con l’avviso di cui al precedente comma
4. Della corretta ricezione della domanda è data notifica all’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) comunicato dall’Amministrazione ai sensi del precedente comma 1.
7. È sempre possibile modificare o integrare più volte i dati immessi e la documentazione a corredo della domanda fino al momento dell’invio della richiesta di finanziamento e, comunque, entro il termine di chiusura della fase di presentazione della stessa”.
Questo è il bando. E non siamo neppure di fronte ad un testo particolarmente astruso o corredato da tecnicismi.
Il Comune manda la propria volontà di partecipare al bando con una semplice PEC. Successivamente dovrà attendere il link inviato dal Ministero per inoltrare la domanda corredata dal progetto.
Chiaro, elementare.
Anche il Comune di Siderno, più volte invocato dal Consigliere Talerico come esempio virtuoso di partecipazione ai fondi ministeriali, ha agito come l’Amministrazione comunale di Catanzaro, inviando una semplice PEC.
Non ha inoltrato al Ministero alcun progetto, semplicemente perché non avrebbe potuto farlo, la procedura non lo prevede.
La gente è stufa di sentire argomentazioni false solo per screditare l’avversario politico. Il Consigliere Talerico sembra, e umanamente ce ne dispiace pure, tanto disperato da dover ricorrere a ripetute bugie e alla mistificazione della realtà.
Lo schema oramai è il solito: buttarla in caciara, alterare i fatti e, quando si è messi alle strette, cambiare argomento e distogliere l’attenzione dal tema originario.
Ed infatti, dimostrata con i fatti (non con le chiacchiere) la pessima figura che il consigliere Talerico ha fatto sul bando, adesso pensa bene di spostare l’attenzione su presunte “posizioni più rigide nei confronti dei risarcimenti dei danni provocati ai cittadini dalle buche” che l’Amministrazione starebbe adottando.
Altro falso. Altra strumentalizzazione.
Il Consigliere Talerico dovrebbe sapere che l’Amministrazione comunale dal 2017 ha adottato un disciplinare che prevede di affrontare il contenzioso in tutte quelle ipotesi in cui non sia possibile chiudere le vertenze in sede stragiudiziale per mancanza di accertamenti fatti da autorità (polizia, carabinieri, polizia municipale) intervenuti sul luogo dei sinistri.
Dunque, come prevede il disciplinare del 2017, in mancanza di questo tipo di accertamenti formali si va in giudizio. Nessun pugno duro contro i cittadini e nessuna decisione di “fare causa ai cittadini che hanno subito danni”.
Rimandiamo anche questa penosa bugia al mittente, ricordando a Talerico che, al netto della naturale contrapposizione politica, la sua carica pubblica gli impone di essere corretto e leale nel riportare i fatti.
E con questi atteggiamenti biechi e mistificatori finisce per disonore la funzione e l’istituzione che rappresenta.
Lasciamo a lui queste modalità. A noi interessa solo fare il bene della Città”.

E’ quanto si legge in una nota dei consiglieri comunali Antonio Barberio, Igea Caviano e Daniela Palaia.

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