“Ieri, 20 febbraio, una delegazione di USB Calabria ha partecipato alla giornata di sciopero e mobilitazione davanti al Porto di Gioia Tauro, proclamata dall’Orsa Porti dopo il licenziamento del suo segretario Domenico Macrì.
La nostra partecipazione non è stata un semplice atto dovuto nei confronti di un compagno, Mimmo, e di un’organizzazione sindacale, l’Orsa Porti, con cui da tempo ci accomuna un confronto avviato sia sulle problematiche generali del lavoro portuale, sia sulle problematiche specifiche del territorio della piana di Gioia Tauro. Lo abbiamo detto sin dal primo momento: riteniamo il licenziamento di Mimmo un attacco al tutto il mondo del sindacato non concertativo, e quindi anche a noi.
Ma quello che è in gioco a Gioia Tauro, come ricordava ieri il coordinatore nazionale di USB Porti Giovanni Ceraolo, ha una valenza nazionale, perché il rischio reale è che se dovesse passare il contratto integrativo in discussione, con le criticità denunciate dall’Orsa, si aprirebbe la strada per imporre a cascata questi peggiorativi negli altri porti italiani.
Per questo bisogna mantenere alta l’attenzione, come faremo già sabato 25 febbraio, quando è in programma un’altra giornata di sciopero nazionale dei porti, con manifestazione a Genova, per dire No alla Guerra e liberare i porti italiani dal traffico di armi, contro gli omicidi sul lavoro e per la tutela della sicurezza, e per chiedere il reintegro immediato di Mimmo Macrì”.
E’ quanto si legge in una nota stampa di USB Calabria.