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Il magistrato Nicola Gratteri a colloquio con gli studenti del Liceo Zaleuco di Locri

Un incontro che difficilmente i ragazzi del Liceo Scientifico Zaleuco, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, dimenticheranno, per la sua levatura morale e civile.

Sabato 17 febbraio, nell’Aula Magna della scuola le classi quarte si sono trovate a tu per tu con il Magistrato e saggista italiano Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. Considerato una delle figure di spicco della lotta contro la ‘Ndrangheta, lotta nella quale è impegnato attivamente fin dagli inizi della propria carriera, portandolo a vivere sotto scorta dall’Aprile del 1989, dopo che la sua prima indagine aveva provocato le dimissioni dell’Assessore alla Forestazione, e fatto cadere la Giunta Regionale Calabrese. Gratteri è sempre stato un convinto sostenitore dell’importanza dell’educazione dei giovani, come strumento di prevenzione nella lotta contro le organizzazioni criminali. Corposa e di spessore, anche la sua produzione di saggi, come: “Ndrangheta. Le radici dell’odio”; “Il grande inganno. I falsi valori della ‘ndrangheta”; “Fratelli di sangue”; “La Malapianta”; “La Mafia fa schifo. Lettere di ragazzi da un paese che non si rassegna”; “Il Grifone. Come la tecnologia sta cambiando il volto della ‘ndrangheta”, tanto per citarne alcuni.

Su questi presupposti i ragazzi del Liceo Zaleuco “hanno fortemente voluto la sua presenza”, come ha sottolineato la Dirigente Serafino nei saluti iniziali, rivolti non solo a Gratteri, ma anche ai rappresentanti dell’Amministrazione locale, con in testa il sindaco Fontana, all’Assessore regionale Giovanni Calabrese e ai diversi esponenti delle Forze Armate. A seguire, la prof.ssa Stella Larosa, referente alla legalità, ha evidenziato l’importanza dell’evento, da cui gli studenti trarranno spunti di forte spessore valoriale. Non solo, ma i suoi saggi sono diventati strumenti didattici validissimi, attraverso cui orientare gli allievi verso scelte costruttive, che li portino ad edificare se stessi e la società. Gratteri, poi, ha improntato l’incontro rispondendo alle domande dei ragazzi, e attraverso ciò ha approfondito tematiche forti, socialmente e territorialmente scottanti, mettendo in risalto i punti critici della giustizia italiana e locale, a partire dalla sua attuale riforma, che ha messo un freno, non indifferente, a diverse azioni investigative, prima fra tutte, la riduzione delle intercettazioni telefoniche che, a parere di Gratteri. sono indispensabili per ricostruire i movimenti del mafioso e poterlo arrestare. Il Magistrato ha fortemente sottolineato l’apporto che ognuno di noi può dare nella battaglia contro le mafie, e non certo quello di assuefarsi ad esse, facendole rientrare nella routine quotidiana, per esempio andando a foraggiare attività commerciali gestite da mafiosi.

Rivolgendosi ai ragazzi, poi, Gratteri ha esternato la sua preoccupazione di mitizzare gli atteggiamenti mafiosi, grazie a film e fiction televisive, che tendono a mostrare personaggi malavitosi romanticizzati. L’unica soluzione è ridare valore all’esperienza scolastica, fornitrice di cultura e consapevolezza, che sono ciò che può guarire uno Stato come il nostro, malato e ferito da corruzione, malavita e politici indagati. La scuola resta lo strumento per costruire la propria conoscenza e avere armi per il domani, che è cruciale nel percorso verso il cambiamento. Un plauso al Liceo Zaleuco che con questo evento non solo ha portato un forte rappresentante della legalità dei nostri giorni, ma anche l’esperienza e le scelte di vita di un ex allievo, che ha deciso di aiutare la sua terra, ridandole dignità. “Quando andavo alle scuole medie vedevo le violenze davanti alla scuola, dei figli dei capimafia, vedevo i cadaveri a terra. Ho detto da grande devo fare qualcosa, perché questo non accada più. L’educazione della mia famiglia non mi faceva condividere quella violenza. E’ molto importante la famiglia” (Nicola Gratteri)

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