“Va sottolineata, affinché torni a parlarsene con nuovo slancio, la questione dello sviluppo dell’Area centrale dell’istmo Catanzaro-Lamezia Terme, di cui, negli anni scorsi, si è discusso infinitamente, ma con risultati pari allo zero o quasi. E che oggi può e deve diventare polo d’interesse strategico regionale. Un’area decisiva, per la ricerca e la definizione di politiche capaci di fare di quest’area critica la sede di un autentico sviluppo produttivo agricolo, industriale e turistico moderno. E di servizi innovativi, per il territorio provinciale, rispettando le peculiarità delle due città più popolose e quelle di tutti gli 80 comuni in cui risiedono 340 mila abitanti. In gran parte piccoli borghi, dalle grandi ma inespresse potenzialità, di natura e cultura, che l’Ente intermedio dovrà sostenere, affinché, intorno a linee programmatiche condivise, facciano rete, per andare oltre la condizione d’irrilevanza che si rischia quando ognuno agisce per conto proprio, e siano valorizzate, contemporaneamente, di ciascuna realtà, dalla costa alla collina alla montagna, i propri punti di forza in una visione generale e complessiva”.
L’ha detto il candidato alla Presidenza della Provincia di Catanzaro Amedeo Mormile, sindaco di Soveria Simeri e consigliere provinciale, che ha aggiunto: “L’interesse per l’Area centrale è un obiettivo politico su cui la Provincia dovrà spendersi, avendo ottime chance di ottenere risultati. Non solo perché è un impegno che rientra tra le sue fisiologiche prospettive, ma perché oggi, essendoci un comune sentire con chi governa la Regione, dal presidente Occhiuto al presidente Mancuso, e tra qualche settimana il Governo del Paese, si potrà cominciare a parlare lo stesso linguaggio. L’impulso che la Provincia di Catanzaro darà, e su cui chiederà a Regione e Governo, la solidarietà necessaria, riguarderà non solo l’equilibrio finanziario dell’Ente che ridia serenità ai propri dipendenti e il sostegno necessario per poter svolgere più e meglio le proprie competenze, ma la finalizzazione di ogni risorsa disponibile, regionale, nazionale ed europea (in primis Pnrr), per potenziare e mettere in sinergia le infrastrutture materiali e immateriali del baricentro della Calabria e consentirgli, al contempo, di fronteggiare le sfide della digitalizzazione e dell’innovazione, della transizione ecologica e dell’inclusione sociale”.
Ad avviso di Amedeo Mormile, “la logica delle battaglie di campanile, una delle cause che ha fatto perdere soprattutto a questa parte della Calabria molte opportunità di sviluppo, che antepone gli interessi di una specifica realtà a tutto il resto, lasciando intendere che ci possa essere una città- locomotiva e tutte le altre facciano da convoglio, va abbandonata e archiviata. E’ stata finora perdente, sia per chi l’ha interpretata che per l’intera area centrale. C’è, viceversa, bisogno del massimo rispetto delle inclinazioni economiche e culturali di ciascuna parte della provincia catanzarese, quale condizione imprescindibile per dare credibilità e autorevolezza alle nostre proposte”.
In conclusione, Mormile ha sottolineato: “Non è mancato, nei decenni passati, l’impegno per dare una svolta all’area centrale. Ricordo il ‘Patto per lo sviluppo dell’area dei Due Mari’, sottoscritto dai Presidenti di Regione e Provincia e dai sindaci di Catanzaro e Lamezia Terme pro tempore, i ‘Piani strategici’ adottati dalle due città che contenevano gli elementi per la direttrice di sviluppo integrato Ionio-Tirreno e il ‘Piano di coordinamento provinciale’ adottato dalla Provincia e lo stesso articolo 4 dello statuto della Provincia, che individua nell’Area Vasta dell’istmo Catanzaro-Lamezia il polo di interesse strategico regionale. Tutti, però, per svariate ragioni, vanificati dall’assenza di atti politici e amministrativi successivi e dalla carenza di coordinamento con la Regione. Oggi, finalmente, c’è tutto ciò che serve per cambiare passo e ottenere risultati”.