Il Comune di Cosenza, il Patrimonio del Fondo Edifici di Culto (FEC) – rappresentato dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Cosenza – e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza hanno avviato una significativa collaborazione finalizzata alla realizzazione di un urgente intervento di restauro conservativo della sagrestia e del coro ligneo settecentesco della Chiesa di San Francesco d’Assisi.
L’accordo per la gestione dei finanziamenti ministeriali destinati ai lavori è stato firmato in Prefettura dal Viceprefetto Vicario, dott.ssa Rosa Correale, in rappresentanza del FEC, dal sindaco Franz Caruso e dalla soprintendente, dott.ssa Paola Aurino. L’intesa si è resa necessaria a seguito della difficoltà della Soprintendenza di operare come Stazione Unica Appaltante: il Comune di Cosenza ne assumerà dunque le funzioni per garantire la tempestiva realizzazione degli interventi, resi ancor più urgenti dopo il collasso del tetto dell’edificio monastico causato dal terremoto del 2024.
“Ci siamo immediatamente resi disponibili a una collaborazione attiva – ha dichiarato il sindaco Franz Caruso – per salvaguardare uno dei beni più preziosi del nostro patrimonio culturale, qual è la Chiesa di San Francesco d’Assisi, monumento religioso più importante della città dopo il Duomo e tra i più antichi in assoluto. L’accordo firmato in Prefettura, insieme a quello recentemente concluso per la valorizzazione e il trasferimento delle ex scuderie della Caserma ‘Fratelli Bandiera’ dal Demanio regionale al Comune, rappresenta un esempio concreto della nostra azione amministrativa, che punta a custodire e difendere la storia millenaria di Cosenza, fatta di arte, tradizioni e identità che meritano di essere protette e valorizzate. Il nostro impegno è costante e massiccio nel preservare i beni storici, nel promuovere interventi di recupero e nel rendere il patrimonio culturale un motore di crescita sociale e turistico per l’intera comunità. La nostra amministrazione, infatti, crede profondamente nelle proprie radici: senza storia non c’è né presente né futuro”.
La soprintendente Paola Aurino ha a sua volta sottolineato la rilevanza dell’intervento, reso possibile grazie al finanziamento del FEC, richiesto e ottenuto anche a seguito delle sollecitazioni dei Frati Minimi.
“Come Soprintendenza non potevamo operare come Stazione Unica Appaltante – ha spiegato Aurino – e abbiamo quindi chiesto il sostegno del Comune, che ha prontamente offerto la propria collaborazione. Si è così creata una sinergia importante per il recupero di un bene di grande valore, a beneficio della città e dell’intera collettività”.
