Si è chiusa giovedì 11 settembre, la seconda edizione del Festival del Teatro Popolare – Città di Reggio Calabria, promossa dalla FITA provinciale di Reggio Calabria in collaborazione con l’amministrazione comunale cittadina, che si è svolta dal 7 all’11 settembre presso la prestigiosa Villa Comunale “Umberto I”. Ad andare in scena sono state cinque compagnie tra le più affermate del panorama teatrale provinciale che hanno dato vita ad altrettante serate coinvolgenti, cariche di emozione, ironia e sentimento, offrendo al numeroso pubblico intervenuto momenti di riflessione e sano divertimento, in un contesto che ha saputo valorizzare l’identità popolare e la partecipazione comunitaria. Sul palco della villa comunale si sono esibite:
Blu Sky Cabaret, con Due matrimoni e un funerale, regia di Caterina Borrello.
La Quinta Essenza – Ortì, con Ditegli sempre di Sì regia di Giuseppe Lombardo.
Associazione “Francesco Amendola” APS – Compagnia Angela Barbaro, con Notizie di la Merica, regia di Licia Ruffo.
Piccola Compagnia del Teatro di Pellaro, con A finestra, regia di Giuseppe Minniti.
Compagnia Teatrale San Paolo alla Rotonda, chiusura con L’eredità dello zio Canonico, regia di Giuseppe D’Agostino.
Ogni serata ha registrato una partecipazione molto sentita, segno che il teatro popolare continua a essere non soltanto forma di intrattenimento, ma vero e proprio collante sociale. La commedia vernacolare, il dialetto, i riferimenti culturali del territorio reggino hanno fatto da filo conduttore: storie di vita semplice, vizi e virtù quotidiane, momenti familiari che molti spettatori hanno riconosciuto nelle storie portate in scena. Un teatro che, come sottolineato più volte, non nasconde le proprie radici ma le celebra, riaffermando che nella tradizione c’è memoria, identità e bellezza.
Il presidente provinciale della FITA, Michele Carilli, si è detto soddisfatto della bella riuscita della rassegna: ha sottolineato come ogni serata sia stata molto partecipata, segno che il teatro è ancora una volta forma d’unione tra cittadini, esperienze e generazioni. Carilli ha espresso l’auspicio che questa manifestazione possa avere un seguito nei prossimi anni, diventando un appuntamento fisso nel calendario culturale cittadino.
Anche Carmelo Versace, vice sindaco della Città Metropolitana, è intervenuto alla serata conclusiva manifestando il suo vivo apprezzamento per la manifestazione. Ha ringraziato la FITA provinciale e le compagnie partecipanti per l’impegno, la qualità delle performance e per aver fatto del festival un momento in cui la comunità si ritrova intorno al teatro, all’arte, alla condivisione. Ha sottolineato inoltre l’importanza del sostegno istituzionale, della collaborazione e della volontà di rendere questa rassegna non un’eccezione, ma una tradizione che cresce nell’ambito della legalità e del rispetto delle regole.
La seconda edizione del Festival del Teatro Popolare ha dimostrato la potenza che il teatro popolare possiede nel raccontare ciò che siamo: le nostre storie, i dialetti, i legami con il territorio. In un quotidiano frenetico, queste serate alla Villa Umberto I sono state veri e propri momenti di pausa rigenerante, dove la collettività si è riconosciuta, ha riso, ha riflettuto, ha dialogato in un luogo frequentato, per la maggior parte di loro, fin dalla tenera età. Ciò ha fatto si che si respirasse, sotto il cielo stellato del giardino comunale, un forte senso di aggregazione e di comunità.
Il teatro popolare ha ancora una volta dimostrato che le sue radici antiche sono ancora capaci di parlare al presente e mettere in luce le sfide, i pregi, le contraddizioni della nostra vita quotidiana.
Ci si augura che questa rassegna mantenga vivo l’entusiasmo e continui a crescere, che coinvolga sempre nuove compagnie e che, in futuro, porti il teatro anche nei quartieri più periferici, dove l’arte può diventare un importante strumento di coesione sociale e di identità condivisa.