“La Fit-Cisl Calabria prende posizione in modo netto: l’allarme lanciato ieri, durante l’annual meeting di Assarmatori, riguardo il porto di Gioia Tauro non può e non deve passare in silenzio. La prospettiva concreta di dirottare parte importante dei traffici container verso porti del Nord Africa, dove l’Emission Trading System (ETS) non si applica, rischia di provocare un colpo durissimo all’economia calabrese e all’occupazione di lavoratrici e lavoratori.
Se questo rischio dovesse concretizzarsi nei prossimi mesi, lo scalo portuale – che è uno snodo logistico strategico per l’Italia – potrebbe subire una significativa riduzione dei volumi di traffico movimentati, con conseguenze economiche e sociali che nessuno potrà ignorare.
La Fit-Cisl Calabria rivendica con forza che: i proventi derivanti dalla tassa sulle emissioni vengano reinvestiti interamente nel settore; interventi urgenti e attivazione di un tavolo permanente con le parti sociali, al fine di elaborare, in caso di necessità, un piano straordinario a tutela dello scalo calabrese, per evitare la perdita di traffici e il trasferimento delle attività fuori dall’Italia.
Se non arriveranno risposte urgenti e impegni chiari, la Fit-Cisl Calabria è pronta a mobilitarsi con tutti gli strumenti a disposizione per difendere i diritti dei lavoratori e il futuro di Gioia Tauro. L’allarme è stato lanciato. Chi governa ha il dovere di ascoltare e di agire subito”.
E’ quanto si legge in una nota di Vincenzo Pagnotta, segretario generale Fit-Cisl Calabria, e Antonio Sigilli, segretario regionale Fit-Cisl Calabria.