Il 72% delle interdittive della Dia che hanno riguardato la ‘ndrangheta sono state emesse fuori dalla regione di origine. E’ quanto sottolineato nel corso della presentazione della relazione sull’attività 2024 della Direzione investigativa antimafia.
“Questo ci dà l’idea della capacità di infiltrazione”, ha commentato il direttore della Dia Michele Carbone. Dai dati risulta che l’86% dei provvedimenti amministrativi antimafia ha riguardato le organizzazioni criminali riconducibili a camorra, ‘ndrangheta e cosa nostra.
Sono stati 50 i provvedimenti interdittivi antimafia adottati nel 2024 dalle Prefetture lombarde. Il dato emerge dalla relazione al Parlamento della Direzione Investigativa Antimafia sull’attività svolta e i risultati conseguiti lo scorso anno e testimonia il pericolo di infiltrazione e di condizionamento delle mafie in Lombardia, che qui trovano “terreno fertile per consolidare e ampliare i propri affari illeciti”.
Uno dei provvedimenti adottati, in particolare, è stato emesso nei confronti di una società operante nel settore edile con sede nella provincia di Milano impegnata nella realizzazione di un parcheggio interrato nella provincia di Sondrio per un valore di circa 800 mila, inserita nel piano delle opere per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Nello specifico, gli amministratori della ditta sono risultati in rapporti personali e professionali con esponenti di alcune consorterie ‘ndranghetiste delle province di Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria.
Un ulteriore provvedimento risulta emesso nei confronti di un’altra società edile milanese affidataria di un subappalto nell’ambito del PNRR del valore di 200 mila euro, i cui amministratori sono stati ritenuti “vicini” alla cosca Arena di Isola di Capo Rizzuto. In generale, si legge nella relazione della Dia, “le più rilevanti inchieste giudiziarie hanno confermato il predominio della ‘ndrangheta nel panorama criminale lombardo. La consorteria calabrese ha consolidato negli anni una strategia di infiltrazione silente, radicandosi nel tessuto economico-finanziario e dimostrando un’elevata capacità di rigenerazione strutturale, grazie all’inserimento di nuovi affiliati e all’intensificazione delle relazioni con altre realtà criminali”.