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La prima festa calabrese della Dottrina Sociale della Chiesa si terrà giovedì 15 maggio 2025 allo scalo di San Marco Argentano (CS)

Il 15 maggio 1891 papa Leone XIII promulgava l’enciclica Rerum novarum (Delle cose nuove) in cui la Chiesa dava un giudizio sulla questione sociale; da quella data nasce e si struttura la Dottrina Sociale della Chiesa; quasi tutti i papi hanno dedicato, negli anniversari più significativi, un nuovo testo sulle questioni più importanti della società.
 
Da alcuni anni il Centro studi calabrese “Cattolici Socialità Politica”, nato all’interno dell’Universitas Vivariensis, sta proponendo alcune tra le figure valoriali più interessanti, nate dall’attuazione della Dottrina Sociale della Chiesa, in Calabria, un particolar modo l’opera di don Carlo De Cardona.
 
“Era nostra intenzione – dicono i responsabili del Centro studi – celebrare annualmente, il 15 maggio, la Rerum novarum, per sottolineare l’importanza che il documento di papa Leone XIII ha avuto per la Chiesa e la società. Dopo l’elezione al soglio pontificio di papa Leone XIV, che già nel nome ricorda il papa degli operai e della questione sociale, è stato naturale indire la prima festa calabrese della Dottrina Sociale della Chiesa, in una parrocchia rurale della nostra regione. Grazie alla disponibilità di don Sergio Ponzo, parroco allo Scalo di San Marco Argentano (CS) e appassionato studioso della Dottrina Sociale della Chiesa, che giovedì 15 maggio 2025 (ore 18.30) ci incontreremo per discutere e approfondire i temi che i vari documenti pontifici offrono alla riflessione di tutti.
 
All’incontro interverranno: Demetrio Guzzardi, rettore dell’Universitas Vivariensis, il magistrato Biagio Politano; l’ecologista Aurelio Morrone; il presidente regionale del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) della Calabria, Leonardo De Marco; la vice sindaco di Cosenza, Maria Locanto e don Sergio Ponzo che è anche l’autore del pregevole testo Il Vangelo nella contemporaneità. Dottrina Sociale della Chiesa dalla Rerum novarum di Leone XIII alla Fratelli tutti di papa Francesco.

 

IL LIBRO DI DON SERGIO PONZO SULLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

UNA BUSSOLA PER ORIENTARE LE SCELTE PER IL BENE COMUNE

di Biagio Politano

Don Sergio Ponzo, un sacerdote della diocesi di San Marco Argentano-Scalea ha da poco pubblicato un interessante libro che merita di essere letto, consultato e conservato con la cura destinata a un lavoro che appare prezioso a quanti hanno a cuore l’annuncio del Vangelo nella contemporaneità – come recita il titolo – e non solo.

Il lavoro di don Sergio, analizza con agile profondità l’insegnamento sociale della Chiesa nell’arco di 130 anni; un’analisi che si muove valorizzando i testi che i pontefici hanno dedicato alla Dottrina Sociale dal 1891 al 2020: dalla Rerum Novarum di Leone XIII alla Fratelli Tutti di Francesco. E se meritoria appare l’iniziativa della casa editrice Progetto 2000, costante e approfondita è l’opera dell’autore, evidentemente appassionato dei temi sociali, come testimonia la redazione risalente all’anno 2001 del Dizionario della Dottrina Sociale della Chiesa, in anticipo di qualche anno rispetto al Compendio della DSC ad opera del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

Meritevole di considerazione è l’incipit del volume, che si apre con la citazione del n. 1 della Mater et Magistra di Giovanni XXIII con l’abbraccio – “amplexus” – che la Chiesa rivolge agli uomini. Il linguaggio di Giovanni XXXIII e la cura che Chiesa dedica alla promozione dell’uomo, nei vari contesti della vita, offrono le chiavi di lettura del libro, fedelissimo nel tracciare la storia dell’annuncio del Vangelo provocato dalla contemporaneità.

La DSC non si profila – e il tema viene costantemente ripreso attraverso ripetute citazioni – come una proposta di strutturazione od organizzazione della società o addirittura come suggerimenti per soluzioni a questioni tecniche; assume semmai la forma di un’offerta di spunti di riflessione e indirizzo nella consapevolezza di una proposta antropologica che mette al centro il valore dell’uomo.

E così tutti i temi tradizionali della DSC – che vengono costantemente richiamati e ben esplicitati con sintetiche slide riepilogative – consentono al lettore di orientarsi e riconoscere il procedere unitario dell’insegnamento sociale, cogliendone i tratti di fedeltà e profezia nelle varie epoche. Potrebbe stupire scoprire nella Quadragesimo Anno di Pio XI (1931, l’affermazione del principio di sussidiarietà, oppure nella Pacem in Terris di Giovanni XXIII (1963) l’affermazione del diritto di migrare dei popoli. In realtà, scorrendo le pagine segnate dalla chiara scrittura di don Sergio Ponzo, quel che stupisce di più è la forza profetica dell’insegnamento sociale, che lascia il lettore quasi stupefatto della riscontrata assenza di traduzione dei principi in buone prassi.

Numerosi sono gli interrogativi che questo lavoro genera. Spetta solo al Papa (o ai Vescovi) l’intervento in tema di DSC? I laici che vivono ed operano nella “contemporaneità”, quali responsabilità in tema di contributo alla formazione della DSC hanno oggi? Perché oggi il laicato cattolico sui temi della DSC è sostanzialmente afono e irrilevante, tanto da far sì che i vescovi o il papa siano gli unici a intervenire correndo il rischio di assumere un ruolo che tradisce in parte il loro ministero? Quali errori sono stati compiuti in questi anni perché dal protagonismo fondante – si pensi al Codice di Camaldoli del 1943 – si è giunti a questo silenzio?

Mentre questi e altri pensieri si affollano nella mente di chi legge, il testo procede e interroga, stupendo per le citazioni operate dell’autore, che sceglie testi che evidenziano la sua fedeltà e al tempo stesso colgono le brucianti domande di questo tempo, segnato dalla proposta provocatoria e profetica della “ecologia integrale” della Laudato sì e dall’irretrattabile vocazione alla fraternità universale della Fratelli Tutti.

Si domanda don Sergio Ponzo se abbia ancora un senso parlare di Dottrina Sociale della Chiesa; la sua risposta, positiva, è impeccabile dinanzi  «alle rapide trasformazioni in ambito socio-culturale, politico, economico … alla globalizzazione, al pluralismo sociale, allo sviluppo scientifico e tecnologico, all’esplosione dei nazionalismi, dei fondamentalismi, alla  crisi delle ideologie, alla scristianizzazione, alla società mediatica». In questo contesto, continua a risuonare forte la provocazione della Centesimus Annus: «Per la Chiesa insegnare e diffondere la Dottrina Sociale appartiene alla sua missione evangelizzatrice e fa parte essenziale del messaggio cristiano. Perché tale dottrina ne propone le dirette conseguenze nella vita della società e inquadra il lavoro quotidiano e le lotte per la giustizia nella testimonianza a Cristo Salvatore» (n. 5). In un tempo contrassegnato dalla perdita di punti di riferimento e di criteri di lettura del mondo, ricorrere alla Dottrina Sociale della Chiesa – questo pare il messaggio essenziale del libro – significa scegliere una preziosa bussola per credenti e non per orientare le proprie scelte al bene comune.

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