Un momento di dialogo e confronto sui temi legati alla gestione e all’applicazione del Piano Strutturale Comunale di Reggio Calabria. È stato questo il tema del primo incontro promosso da Confabitare Calabria, suggerito dalla condizione di stallo in cui versa il settore edilizio ed urbanistico della città, causato dalle incertezze nell’applicazione del nuovo PSC, con procedure poco chiare ed assunti spesso contraddittori. Questo il quadro emerso dal primo incontro presieduto dall’architetto Giovanni Malara, presidente regionale di Confabitare Calabria, vicepresidente nazionale dell’associazione di proprietari immobiliari maggiormente riconosciuta CONFABITARE (ITALIA).
Tecnici, operatori economici e proprietari immobiliari hanno avuto modo di discutere su problematiche reali, fatti e circostanze concreti di cui sono malvolentieri protagonisti quotidianamente, ne subiscono gli effetti negativi, tanto da alimentare sfiducia nelle istituzioni, creando una sorta di freno a qualsiasi iniziativa che stimoli lo sviluppo del settore e dia risposte concrete ai cittadini.
“Confabitare – spiega proprio Malara – attraverso l’impegno dei componenti dell’Accademia della Proprietà Immobiliare, e tutti coloro che condividono il modus operandi, intende impegnarsi ad affrontare uno studio delle problematiche esposte dai partecipanti al tavolo tecnico con l’obiettivo di giungere a soluzioni condivise e sostenibili, che, supportate dalla normativa e dagli strumenti amministrativi vigenti, possano diventare delle linee guida per la risoluzione di problemi. Una sfida ardua, ma non impossibile se si predilige un approccio multidisciplinare, attuando una capacità di sintesi e di lettura trasversale degli strumenti normativi e amministrativi che hanno generato le condizioni attuali, con l’obiettivo di delineare, da subito, i fili conduttori alla risoluzioni di specifiche problematiche, nonché gettare le basi per elaborare le proposte utili a risolvere problemi di maggiore complessità che richiedono
Confabitare Calabria
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necessariamente l’intervento di diversi Enti ed Istituzioni. Confabitare – prosegue Malara – da sempre ha scelto la via dello studio e del dialogo tra operatori per giungere a proposte concrete con il fine di elaborare suggerimenti e, interfacciandosi con le Istituzioni, diventando parte attiva per la risoluzione delle criticità in essere. Proprio in questi giorni il Centro Studi Tecnici Nazionale, di cui l’Accademia della Proprietà Immobiliare è parte integrante, in seno alla consultazione relativa alla delega per il riordino e la semplificazione della disciplina in materia di edilizia e costruzioni, sta collaborando con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per individuare le criticità applicative del comparto e quindi proporre linee di indirizzo normativo per il superamento delle stesse. In particolare, il CST si sta occupando di tre tematiche specifiche utili a riformare il TUe DPR380/01: – Riordino e revisione delle tipologie di intervento edilizio (edilizia libera, manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, nuova costruzione, ristrutturazione urbanistica); – Digitalizzazione delle procedure, istituzione dell’anagrafe e del fascicolo digitale delle costruzioni e interoperabilità delle banche dati; -Individuazione di strutture di supporto ai comuni nell’ambito dello svolgimento delle funzioni in materia edilizia”. “Le motivazioni che hanno portato all’apertura del Tavolo Tecnico sul Piano Strutturale Comunale della città di Reggio Calabria – spiega Franco Zema, Responsabile del dipartimento urbanistica dell’Accademia della Proprietà Immobiliare in seno a Confabitare – sono dettate da un profondo senso di responsabilità. Conosco bene la storia e l’importanza che riveste il settore dell’edilizia e dell’urbanistica nella nostra città. Al grido di aiuto dei proprietari immobiliari, operatori economici e professionisti, non potevo sottrarmi nel dare un contributo come ho sempre fatto. Ho affilato le armi che ho sempre usato, studio delle norme, delle discipline e applicazione delle stesse con buon senso. Ritengo il tavolo tecnico curato dell’Accademia della Proprietà Immobiliare, così come voluto da Confabitare e supportato del Centro studi tecnico Nazionale, uno strumento giusto per un proficuo confronto sulle tematiche. Individuare quindi le criticità e delineare possibili percorsi, a partire della risoluzione delle piccole incongruenze presenti che creano dubbi ed incertezze fino alle modifiche sostanziali, che troveranno il benevolo accoglimento da parte delle istituzioni proposte”.
Sappiamo bene – conclude Zema – che uno strumento urbanistico è la via maestra per gestire un territorio, uno strumento che si fa carico di leggere il passato, correggere e recuperare quello che non è andato per il verso giusto e dettare le linee di sviluppo per il futuro. Un processo importante che richiede tempo e professionalità e una vision chiara per il futuro. Il processo di redazione del PSC parte dal 2003 e si conclude qualche anno fa. Una gestazione di oltre 20 anni. Lo sviluppo è stato lento e discontinuo e la vision, giocoforza, non ha potuto tenere la barra diritta. Nell’ultimo periodo ha subito un’accelerazione, forse necessaria, ma che ha
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portato per forza maggiore al realizzarsi alcune incongruenze tra atti amministrativi, elaborati e regolamenti che generano dubbi e incertezze, quindi immobilismo”. L’apertura del tavolo tecnico ha attivato l’entusiasmo dei partecipanti facendo registrare buoni propositi, generando altresì un deciso confronto che, dopo un’ampia discussione ha portato alla conclusione di un piccolo ma importante obiettivo da mettere subito in pratica ossia la possibilità di intervenire in maniera diretta in alcune ATU al verificarsi di determinate condizioni. Si tratta di un primo risultato che da grande soddisfazione” – conclude Malara – non perché sia la risoluzione di tutti i problemi, ma perché lascia intravedere una via maestra, tanto da lanciare l’idea di rendere il tavolo tecnico permeante e continuare a dare un contributo fattivo per la risoluzione delle problematiche emerse”.