di Paolo Ficara – Quando l’educazione non passa inosservata. Per la prima volta, il Sambiase ha calcato il terreno dell’Oreste Granillo. C’era curiosità verso la tifoseria ospite, giunta in numero cospicuo in proporzione al numero di abitanti di una frazione di Lamezia, autonoma fino al 1968. A sfogliare le cronache nazionali, in riferimento a notizie di teppismo e quant’altro specie al nord, ci sarebbe da chiudere le curve. Giusto, dunque, sottolineare gli episodi in cui la sana passione è accompagnata anche da comportamenti corretti.
La tifoseria del Sambiase si è fatta notare da subito, oltre che per i decibel, anche per l’esclusivo sostegno alla propria squadra. Niente cori di sfida, niente reminiscenze di ex figure societarie: i giallorossi cedettero di fatto il titolo sportivo a Felice Saladini, qualche anno addietro in Serie D, per vedere il proprio club trasformato in F.C. Lamezia Terme. E la rivalità, tra Lamezia e Sambiase intese come tifoserie, è totale.
L’esultanza per il pareggio, come si nota dall’immagine tratta dal profilo instagram del Sambiase Calcio, avrà inciso sul buon umore. Nel settore ospiti, hanno ripulito tutto. Raccolta l’intera immondizia, caratterizzata soprattutto da bicchieri e buste di patatine. Può sembrare una banalità, ma vi assicuriamo che in pochi conservano questo tipo di valori. Complimenti, dunque, alla tifoseria ospite.
E’ l’occasione per rimarcare come anche sul rettangolo di gioco, prima del parapiglia finale, la squadra del Sambiase si fosse comportata in maniera corretta. Specie nel primo tempo, sotto di un gol e con azione offensiva in corso, quando è stato buttato il pallone fuori con un calciatore della Reggina a terra.