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Capellupo: “Occhiuto punta tutto sulla sanità cosentina ma da Commissario ad acta non dice nulla sui milioni perso dall’Asp di Cosenza. È questo il suo modello virtuoso?”

È indubbio che la politica calabrese è la prima responsabile del tanto discusso declino che sta subendo l’università Magna Graecia di Catanzaro. Scelte scellerate avallate negli anni da una governance dell’ateneo probabilmente distratta da altri interessi, del tutto distanti da una precisa volontà di crescita dell’università. È altrettanto indubbio che la prematura scomparsa del compianto rettore Venuta abbia lasciato un vuoto in termini scientifici e soprattutto di leadership difficili da colmare. Obiettivamente chi ne ha preso le redini negli anni non è stato assolutamente all’altezza del compito, scarsamente supportati da una politica cittadina a tutti i livelli, comunale, provinciale, regionale e di deputazione, troppo poco autorevole ed efficace.
Di contro la città di Cosenza ha svolto negli ultimi anni indubbiamente un grandissimo lavoro sul piano politico, sfruttando i vuoti politici delle altre province calabresi. Ma sia chiaro, non è tutto oro quel che luccica. Ne è un esempio l’attuale Governatore, nonché Commissario ad acta per il piano di rientro, on. Occhiuto che appare un gigante in mezzo ai nani. In pieno stile berlusconiano sul piano comunicativo riesce a dare una immagine amministrativa di sé e dell’amata Cosenza sgargiante, quando così non è. Solo per fare un esempio, estremamente indicativo, basta pensare alle convenzioni stipulate negli ultimi anni a suon di delibere tra Azienda Zero e l’ASP di Cosenza, nel silenzio assordante della minoranza regionale e della politica catanzarese, facendo credere che l’ASP di Cosenza rappresenti un modello di sanità da perseguire.
Nessuno però ha notato che proprio di recente, nel mese di Ottobre, l’ASP di Cosenza ha pubblicato una serie di delibere (2137, 2136, 2135, 2134, 2133) di revoca di procedure che attingevano ai fondi POR Calabria FESR-FSE 2014/2020 Asse 1- Azione 1.6.1 perdendo decine e decine di milioni di euro, di fatti per l’inefficienza amministrativa dell’ASP di Cosenza che non è stata in grado di svolgere nei tempi prestabiliti le intere procedure. Ed a pagarne di queste volontà politiche ed inefficienze amministrative sono solo i malati calabresi.
Tornando al tema università, l’Unical ha la fortuna di avere un rettore che sta dimostrando di essere all’altezza del compito e soprattuto di guardare al futuro con lungimiranza, grazie al supporto di una classe politica che sostiene il progetto dell’ateneo. Questo è un fatto.
Ritengo sia assolutamente imprescindibile un confronto istituzionale sul caso Catanzaro coinvolgendo le forze politiche a tutti i livelli, gli ordini professionali e le associazioni di categorie. La governance della Università Magna Graecia ha il dovere di giocare a carte scoperte nella consapevolezza che l’ateneo appartiene agli studenti, ai cittadini ed alla città in primis e non al solo al “cerchio magico” decantato dal prof. Indolfi.
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