Produttori locali del Biondo tardivo di Trebisacce, cultori storici dell’identità agrumicola locale, commercianti ed estimatori tutti insieme per costruire un percorso di valorizzazione dell’arancio tipico della costa jonica. E’ questa la base fondativa pronta a dare vita alla Comunità Slow Food per la promozione dell’Arancio Biondo Tardivo di Trebisacce.
Grazie alla sinergia nata mesi fa tra Assopec Trebisacce presieduta da Nicola Perrone e la Condotta Slow Food Magna Graecia Pollino Aps rappresentata dal presidente fiduciario Saro Costa, in accordo con i direttivi delle due associazioni, il percorso intrapreso per la nascita della comunità Slow Food può dirsi ad un punto di svolta.
Nei giorni scorsi il nucleo operativo della futura comunità si è ritrovato insieme per mettere in campo sinergie e strategie utili alla formalizzazione del percorso che punta alla valorizzazione del prodotto agrumicolo tipico trebisaccese.
La nascente comunità ha scelto Caterina Diana quale portavoce, mentre Andrea Casaleno, già fiduciario Slow Food della condotta, è stato designato in qualità di coordinatore per dare forma al gruppo di produttori e appassionati uniti dalla volontà di non disperdere questo importante patrimonio di biodiversità alimentare.
All’incontro che ha dato il via alla formalizzazione della richiesta di Comunità Slow Food per il Biondo di Trebisacce hanno partecipato Domenico Ramundo, Andrea Franchino, Serafino Zangaro, Pierantonio La Teano, Mirella Franco, Gaetano Vincenzi, Antonio Cerchiara, Giuseppe Genise insieme a Saro Costa, presidente della Condotta Slow Food Magna Graecia Pollino, Vincenzo Alvaro, vice presidente della Condotta, Cesare Renzo, portavoce della Comunità Slow Food Dolce di Rossano, Enzo Arcuri, responsabile dei presidi per la Condotta Slow Food, Giuseppe Gatto, membro del comitato di condotta e il socio Massimo Tagliaferri. «L’esigenza di dar vita alla comunità nasce da un S.O.S del Biondo tardivo di Trebisacce, in via di estinzione, e meritevole di un’azione di tutela di alto profilo, non solo agricola ma anche cultura – ha dichiarato il presidente di Assopec Nicola Perrone – L’obiettivo della comunità nascente, sarà quello di tutelare l’arancio autoctono di trebisacce dalle eccellenti qualità organolettiche, diffondendo la cultura delle “vigne” o “giardini” e favorendone una corretta fruizione. Il nostro obiettivo – ha aggiunto Perrone insieme al fiduciario di Slow Food Saro Costa – è quello di attivare lo stimolo alla conoscenza con una promozione territoriale, coinvolgendo la collettività, le scuole ed i produttori nonché le attività economiche che potranno dare un valore aggiunto nella trasformazione dell’arancio Biondo. Se ci saranno le condizioni – hanno concluso – lavoreremo insieme a Slow Food per ottenere il Presidio dell’Arancio Biondo che per noi rappresenta una eccellenza alimentare che deve essere promossa e tutelata».
«Quello iniziato oggi – ha aggiunto Caterina Diana, chiamata ad essere la portavoce della nascente comunità – è un progetto di ampio respiro che deve vedere coinvolta l’intera collettività trebisaccese e tutti coloro che hanno a cuore il biondo tardivo. Insieme a Slow Food vogliamo promuovere il cibo buono, pulito e giusto dando valore ai nostri territori».