“Se avete preso per buone le «verità» della televisione, / anche se allora vi siete assolti / siete lo stesso coinvolti” - Fabrizio DeAndrè, Canzone del maggio, n.° 2
HomeSportFinal Four di Coppa Italia, l'attesa è finita: la Domotek Volley Reggio...

Final Four di Coppa Italia, l’attesa è finita: la Domotek Volley Reggio Calabria sfida i “Diavoli” di Campobasso

Entrare in campo per una partita che cambia le sorti di una stagione non merita di essere considerata come il banale conseguimento di un obiettivo. Nello sport le tappe, tutte, che hanno trasportato una squadra, un atleta, fino a quel momento, fino a giocarsi le conseguenze determinate dagli esiti di quel bivio, sono da giudicare altrettanto importanti: senza di esse, senza gli ettolitri di gocce di sudore versato sul terreno, senza aver attraversato ogni giorno con il chiodo fisso del perfezionamento di un’idea, di un’azione, di un movimento, di uno schema, mai ci sarebbe stato impatto con quell’opportunità. Mai sarebbe stato possibile caricarsi l’onere e vantare l’onore di essere saliti su quella pedana invidiata ed invidiabile. La Domotek Volley Reggio Calabria, incenerendo le fasi di crescita, in un semestre è entrata nella sala destinata agli scrutini finali della Coppa Italia. Lo ha fatto librandosi nel cielo dell’entusiasmo, tenendosi stretta al paracadute dell’abnegazione quotidiana. Come avrebbe fatto, diversamente, a rientrare negli spogliatoi per diciannove volte, tra torneo di Serie B e Coppa Italia, sempre con la vittoria a braccetto? Come avrebbe fatto, diversamente, a fare indigestione, non saziandosi, di tutti i set affrontati nel corso del campionato, cinquantuno su cinquantuno? A cavallo tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio si è aperto il varco spazio-temporale da riservare al trofeo tricolore. Partecipanti le prime di ogni girone di Serie B, divise in tre differenti gruppi. Già una rumba che avevano il diritto di ballare solo le più titolate tra i cadetti: da quella danza ammaliante sono rimaste in piedi solo le big provette. Non per nulla tre delle quattro, Domotek Volley, i bergamaschi di Scanzorosciate, i pisani dell’Arno Volley, stanno facendo razzie, da Nord a Sud, dei rispettivi gironi. La quarta convitata, nel frattempo scesa in seconda posizione ad appena un punto dalla prima, oltre ad una consistenza di tecnica di fascia elevata, ha altro da far valere: il fattore campo spettante alla società ospitante. Il velo sull’evento sarà alzato alle 16 di venerdì: le prime ad incrociare spade e fioretti saranno Arno Volley e Scanzorosciate. Alle 19 il confronto, occhi negli occhi, tra i molisani e la Signora della Serie B, la Domotek Volley Reggio Calabria che il 4 febbraio, nel match fondamentale per assicurarsi l’accesso alle Final Four, ha messo il naso avanti con la stoccata decisiva al tie-break: 3-2 per uno show di qualità e tensione dentro un PalaCalafiore arroventato in cui si sono impastati forza drammatica e brividi esaltanti, trazione emotiva e delizia estasiante. Tutte componenti che conferiranno piena sostanza alla contesa bollata da una vigilia densa di trepidazione. Il gruppo amaranto giovedì sera sarà a Campobasso: 24 ore prima, 24 ore da passare in mezzo a suggestioni e tranquillità, tra il piacere di esserci, ed esserci da protagonista assoluto e l’appetito di chi, nel corso dei mesi, ha accudito, con responsabilità, la voglia di progredire.

I “Diavoli” di Campobasso, attori protagonisti del girone G, per diciotto volte sono usciti vincitori; in una circostanza, a Roma il 9 marzo, hanno alzato bandiera bianca sul rettangolo 18×9 che tutto decide. La Domotek Volley conosce perfettamente quali sono i pericoli ed ha dato ampia dimostrazione di come riesca a resistere e stritolare le seduzioni ingannevoli. Muscoli in tiro e cervello sciolto ingabbiano i tormenti: la competizione sta per esplodere e chi ha familiarità con la consuetudine a primeggiare ha occhi che brillano e braccia mulinanti solo sull’appuntamento di venerdì alle 19. Da lassù il panorama è incantevole e promette meraviglie: promette la finalissima delle 18 di sabato.

Articoli Correlati