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Scopelliti ed il Ponte sullo Stretto: “Obiettivo primario. Nel 2002 ottenni una modifica del progetto”

Un tema di stretta attualità, tra quelli toccati da Giuseppe Scopelliti nel corso della presentazione del libro “Io sono libero” presso lo Sporting Stelle del Sud, è quello relativo alla costruzione del Ponte sullo Stretto. Il già governatore della Calabria, svela un particolare non da poco risalente al periodo in cui stava per essere proclamato primo cittadino di Reggio Calabria.

“L’opera avrà ricadute interessantissime. Non soltanto per i posti di lavoro. Si potranno formare e forgiare qui le future classi dirigenti. Si è sempre detto che il Ponte deve essere un’opera terminale, prima servono le altre infrastrutture. Lo sentiamo da 40 anni, ma tali infrastrutture non sono mai state realizzate – sottolinea polemicamente Scopelliti –  RFI ha affidato un miliardo e 600 milioni di interventi per l’alta velocità. Il ministro Salvini si sta impegnando parecchio per la statale 106 e per il ferrato. Da calabrese e da reggino, apprezzo chi si spende per la mia terra. Per ridurre il famoso gap tra noi e le altre Regioni d’Italia, l’idea di realizzare le grandi infrastrutture diventa l’obiettivo primario”.

Ed ecco il particolare specifico che lo riguarda direttamente, circa il Ponte: “Era il 2002. Nel mese di giugno, vennero a trovarmi l’ex ministro Zamberletti e Pietro Ciucci. Erano i vertici della società Stretto di Messina. Questa è una cosa che non si è mai saputa. Mi illustrarono il progetto. Non dovevano convincermi, sono un sostenitore del Ponte. Rilevai che da Messina, per arrivare a Reggio, dovevano giungere a Bagnara per poi tornare indietro. Feci notare l’errore, ponendo come condizione che si dovesse passare da Reggio. Devo dire la verità: dopo otto o dieci mesi, tornarono a Reggio Calabria col progetto modificato. Quello approvato adesso dal Cipess”.

“Il Ponte rappresenta un’opera strategica, perché dà seguito al sogno della Città Metropolitana. Operazione proposta dal sottoscritto e voluta da Italo Bocchino. Ma anche qui, fu il ministro leghista Roberto Calderoli ad approvare. Il progetto prevedeva di rinforzare il rapporto tra Reggio e Messina. Spero che questo Governo guardi alla prospettiva, di mettere insieme due città complementari. Con la possibilità di realizzare una grande area metropolitana dello Stretto – insiste l’ex sindaco –  Essendo loro a statuto speciale e noi a statuto ordinario, è una sperimentazione sulla quale lavorare per il futuro. Queste due città devono cominciare ad avere un unico respiro, possono diventare egemoni nel Mediterraneo”.

p.f.

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