La vicenda dei crediti d’imposta, costata cara al Trapani e carissima al Brescia nelle ultime settimane, non è nuova per il calcio italiano. La Procura di Bari, quando la Reggina era già nelle mani dei cugini Felice Saladini ed Angelo Ferraro, aveva contestato al club di via delle Industrie la sponsorizzazione con l’azienda pugliese Dalia. Vicenda relativa alla stagione 2021/22, l’ultima con Luca Gallo come presidente.
Da quella sponsorizzazione ritenuta fittizia, in quanto vennero versati da Dalia – secondo la Procura di Bari – soltanto 180.000 euro sugli oltre 700.000 previsti da contratto, la Reggina ne uscì pulita a livello federale. Infatti, avvisato circa l’opacità dei crediti d’imposta con i quali la Reggina avrebbe potuto coprire un pagamento tributario, Luca Gallo preferì pagare di tasca propria. Sborsando oltre 700.000 euro nella primavera del 2022, per non correre ulteriori rischi.
La vicenda è adesso chiusa anche a livello di giustizia ordinaria. Con un non luogo a procedere per l’ex massimo dirigente Luca Gallo, prosciolto da ogni accusa.
p.f.