di Paolo Ficara – “In questi sei mesi dobbiamo vincere il campionato, se no è giusto che ce ne andiamo via tutti”. Lo disse Bruno Trocini, pochi giorni dopo il ritorno in panchina a Reggio lo scorso autunno. Il campionato lo ha vinto? No. Se n’è andato? Ovviamente no. La prima notizia ufficiale comunicata dalla Reggina per la stagione 2025/26, è proprio l’avvenuta firma dell’allenatore cosentino per il rinnovo.
Per la terza stagione consecutiva, Trocini non ha trovato un altro posto al mondo. E l’unico a mettergli la penna in mano, è un maestro elementare prossimo alla pensione. Questo il principale motivo per cui rimane a Reggio, dopo un tira e molla protrattosi un mese e mezzo in seguito al termine della regular season in Serie D.
Bruno Trocini non è mai stato in testa alla classifica in queste due stagioni. E nell’ultima, era subentrato a Rosario Pergolizzi quando la Reggina era a -2. Finendo, sul campo, a -3. Perché se non dobbiamo contare l’Akragas, allora Pergolizzi era primo. Una partita doveva vincere, e la stava pure vincendo. Il campo dice che, alla fine, poteva bastare anche il pareggio.
Ed invece, davanti a 7.500 persone giunte a spingere la Reggina, contro il Siracusa la partita l’ha persa lui. Il campionato lo ha perso lui. E lo tengono. Perché Trocini rappresenta questa dirigenza e questa società. Essendo, in fin dei conti, la versione melliflua dei suoi superiori.
Adesso bisogna fare lo squadrone. Un organico tale da arrivare primo, anche con Giancarlo Magalli in panchina. Altrimenti, ribadiamo, è giusto che in tribuna ci vada solo Brunetta quest’anno. Questa società si era dichiarata pronta al ripescaggio, che non avverrà. “Essere pronti” significa dover avere 750.000 euro belli freschi in tasca, pronti ad essere investiti per la costruzione di una super squadra in Serie D. Siete pronti? E cominciate.