Un personaggio che ha lasciato il segno. Enzo Ferrari ha allenato la Reggina per un anno e mezzo, in Serie C1 a metà anni ’90. Lui, che aveva allenato l’Udinese più forte di sempre con Zico ed Edinho. Ed era stato il primo allenatore italiano all’estero, sulla panchina del Real Saragozza. Nonostante la promozione in B sia stata solo sfiorata nel 1994, i ricordi di quel gruppo squadra sono vividi e c’è chi andrà anche al funerale, in programma giovedì alle 10:30 presso il Duomo di Udine.
Particolarmente commosso il ricordo di Massimo Mariotto: “Enzo Ferrari è stato un uomo spettacolare. Ha dato tantissimo alla Reggina, in un momento difficilissimo. Era subentrato a Geretto nel 1992/93, rilevando una squadra in medio-bassa classifica per portarla alla salvezza. L’anno dopo, io rientrai da Udine. Riuscimmo a fare un ottimo campionato, arrivando dietro il Perugia di Gaucci, che per la C era uno squadrone”.
“Ci inculcò nozioni tattiche e temperamentali. Senso di appartenenza. Grandissima professionalità. Gli dobbiamo tutti tantissimo. Diventò il punto di riferimento, la squadra aveva bisogno di un capo. Lillo Foti era in grande difficoltà in quel periodo. Riuscimmo a mettere le basi per l’anno successivo, quando arrivarono Aglietti, Pasino, Manari. E ritornammo in B. Gli dobbiamo tutti grandissimo rispetto – prosegue il ricordo di Mariotto – Con lui avevo un rapporto privilegiato, aveva giocato con mio padre. Mi diceva che ero il giocatore più sottovalutato d’Italia. E mi faceva morire dal ridere, dicendo che ero come Guardiola… ma lui era più bello in viso! Tra gli allenatori fondamentali per me, a livello umano, ricordo lui, Bigon e Nevio Scala. Grandissimi in tutto. Tecnicamente non viene ricordato granché a Reggio, sbagliando. Lasciò il segno, la Reggina gli deve tanto. Manager strepitoso”.
Simone Giacchetta all’epoca era ancora all’inizio della propria epopea in maglia amaranto: “Ottima persona e allenatore che ha saputo ridare entusiasmo e forza alla nostra Reggina. Abbiamo fatto due ottimi campionati: il primo con la salvezza raggiunta e il secondo con un secondo posto e semifinale play off, giocando senza attaccanti di livello”.
p.f.