Prometeus continua il suo viaggio tra musica, arte e tradizione per valorizzare l’anima più autentica di Mendicino
Ci sono luoghi che non si raccontano solo attraverso le parole, ma con il suono di una banda che riempie le strade, con il profumo del Natale che avvolge un presepe costruito con amore, con la voce di chi ha fatto dell’arte la propria vita. Mendicino è uno di quei luoghi.
Non è solo un paese, ma un cuore pulsante di tradizioni che resistono al tempo, di storie tramandate di generazione in generazione, di emozioni che si esprimono attraverso la musica, il teatro e la cultura. Statt’a Sente, la rassegna organizzata dall’associazione Prometeus, è stata una finestra aperta su tutto questo: un viaggio tra passato e presente per riscoprire il valore inestimabile di ciò che rende questa comunità unica.
Dalla solennità delle bande musicali alla magia del presepe, fino alla forza espressiva di chi porta avanti l’arte con passione, ogni elemento della rassegna ha contribuito a dipingere il ritratto di un paese che non smette mai di emozionare.
Le Bande Musicali di Mendicino: un Suono che Attraversa il Tempo
Se Mendicino avesse una voce, sarebbe fatta di note. Le sue strade risuonano di musica da generazioni, con bande che accompagnano ogni festa, ogni celebrazione, ogni momento importante della comunità. La tradizione bandistica è il battito del cuore di questo paese, una melodia che non si è mai interrotta e che continua a essere tramandata con orgoglio.
Due sono le realtà bandistiche che oggi portano avanti questa eredità:
La Banda Musicale “Raimondo Reda 1994”, diretta dal Maestro Giuseppe Madrigrano, giovane, dinamica, capace di rinnovare il repertorio senza perdere il legame con la tradizione.
La Banda Musicale “Città di Mendicino 1885”, guidata dal Maestro Maurizio Filippelli, testimone di oltre un secolo di storia, custode di un repertorio che affonda le radici nel passato, ma che continua a emozionare il presente.
Nell’incontro con la Banda Musicale “Raimondo Reda 1994”, il Maestro Giuseppe Madrigrano ha raccontato quanto sia importante trasmettere ai giovani l’amore per la musica. Non si tratta solo di insegnare a suonare uno strumento, ma di far capire il valore della disciplina, dell’impegno e della dedizione. La banda diventa una scuola di vita, un luogo dove le generazioni si incontrano, si confrontano e costruiscono qualcosa di più grande di loro.
Successivamente, l’intervista con il Maestro Maurizio Filippelli ha messo in luce il valore storico della Banda Musicale “Città di Mendicino 1885”. Qui la musica è memoria e identità, un filo che lega il passato al futuro, un’eredità che non può e non deve essere dimenticata. Ogni volta che la banda sfila per le strade, ogni volta che una marcia risuona tra le case, è come se il paese stesso parlasse, raccontando la sua storia attraverso le note.
Le bande non sono solo gruppi musicali, ma anime vive di Mendicino, testimoni di un tempo che cambia, ma che non smette mai di suonare.
Antonio Filippelli: l’Arte come Espressione dell’Anima
L’arte non è solo intrattenimento. È un linguaggio, una necessità, un modo per dare forma alle emozioni. Antonio Filippelli lo sa bene.
Attore carismatico, scrittore di talento e musicante appassionato, Filippelli è una delle figure più poliedriche della scena culturale mendicinese. Il suo percorso è un viaggio tra teatro e letteratura, tra suoni e parole, tra emozioni vissute e restituite al pubblico attraverso la magia della scena.
Durante l’intervista, Antonio ha raccontato il suo legame profondo con Mendicino, una terra che gli ha dato **ispirazione, radici radici che continuano a nutrirlo. Per lui, Mendicino è più di un luogo fisico; è una sorgente inesauribile di emozioni che si riflettono nel suo lavoro. Ogni sua espressione artistica porta con sé l’essenza di questo paese, delle sue tradizioni, delle sue storie e delle sue persone.
Parlando della sua carriera, ha rivelato come il teatro, la musica e la scrittura siano diventati per lui una forma di espressione completa, un modo per raccontare se stesso e il mondo che lo circonda. “Quando salgo su un palco, non sono solo un attore,” ha spiegato, “sono un messaggero, un narratore di emozioni che voglio condividere con il pubblico.”
Antonio ha anche parlato del potere trasformativo dell’arte, di come la sua passione lo spinga a reinventarsi continuamente, a cercare nuovi orizzonti e a scoprire sempre nuovi modi per emozionare. L’arte, per lui, è un viaggio senza fine: “Non si tratta solo di esibirsi, ma di vivere ogni performance come un’opportunità per toccare il cuore degli altri.”
L’arte di Antonio Filippelli è un invito a guardare oltre il visibile, a entrare in contatto con l’anima delle cose, e come un ponte tra il passato e il presente, continua a tramandare l’amore per la cultura che ha sempre caratterizzato Mendicino.
Il Presepe di Mendicino: 50 Anni di Magia e Devozione
E come non parlare del Presepe di Mendicino, che da cinquant’anni accompagna la comunità nel periodo natalizio? Questo presepe, ormai simbolo di fede e tradizione, è più di una semplice rappresentazione della nascita di Gesù: è un vero e proprio racconto in miniatura che prende vita attraverso mani esperte, cuori appassionati e un’infinità di dettagli che raccontano la bellezza della vita quotidiana, la semplicità delle cose, ma anche la profondità dei legami spirituali e familiari.
Matteo Greco, che da oltre vent’anni è l’anima di questo progetto, ha raccontato con entusiasmo l’evoluzione del presepe, la cura per ogni singolo particolare, la ricerca di materiali che possano restituire il più possibile l’autenticità delle scene raffigurate. Ogni anno, ha detto Matteo, “c’è una storia nuova da raccontare. Ogni dettaglio, ogni figura, ogni luce ha il suo significato. Non è solo un’esposizione, ma un’esperienza che coinvolge tutti i sensi.”
Il presepe non è solo una tradizione natalizia, è una testimonianza viva di ciò che è più profondo nella nostra fede e nella nostra cultura. I visitatori che ogni anno arrivano da ogni angolo del mondo rimangono incantati dalla bellezza e dalla spiritualità di questo presepe, che racconta una storia che va ben oltre la semplice rappresentazione della Natività.
Il prossimo anno sarà ancora più speciale, poiché il Presepe di Mendicino festeggerà il suo 50° anniversario. Un traguardo straordinario che celebrerà il valore di una tradizione che non è solo memoria, ma un mondo che continua a vivere, una storia che continua a emozionare e a ispirare ogni persona che ne entra in contatto.
Mendicino: Una Comunità che Racconta, Suona e Vive
Mendicino non è solo un luogo fisico: è un luogo dove la tradizione si fonde con il presente, dove le generazioni si incontrano e si scambiano storie, suoni, emozioni e visioni. La rassegna Statt’a Sente è stata un grande successo perché ha saputo raccontare questa realtà con passione e profondità. Ha portato alla luce i tesori nascosti di una comunità che ha fatto della musica, dell’arte e della tradizione il suo marchio di fabbrica.
Mendicino è musica. Mendicino è arte. Mendicino è tradizione.
Ogni passo compiuto da Prometeus per valorizzare queste tradizioni è un passo verso la preservazione della memoria collettiva, un atto di amore per ciò che questa comunità rappresenta. Le bande musicali, il presepe, il teatro, sono tutti tasselli di un mosaico che racconta la bellezza e la forza di un paese che non dimentica mai chi è e da dove viene.
E il successo della rassegna è la dimostrazione che Mendicino, con il suo cuore pulsante di cultura, continuerà a vivere nelle note delle sue bande, nelle parole degli artisti, nelle mani che ogni anno plasmano il presepe. Perché la cultura non è solo qualcosa da raccontare, ma qualcosa da vivere, da proteggere e da tramandare.
Mendicino lo sa bene, e lo farà con la stessa passione che ha caratterizzato i suoi primi cinquant’anni, continuando a illuminare il futuro con la stessa luce che ha sempre brillato nel cuore della sua gente.