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Terreni confiscati incendiati a Melito Porto Salvo (RC), la conta dei danni. Fuda: “In fumo l’80% dei dodici ettari recuperati. Ripartiremo”

«Riporteremo il verde dove, adesso, domina soltanto il nero della cenere. Questo incendio non ci scoraggia. Anzi, siamo già a lavoro per rimettere in piedi il terreno distrutto a Melito Porto Salvo». Salvatore Fuda, consigliere metropolitano delegato all’Ambiente, si è recato sul sito confiscato alla criminalità organizzata, assegnato al Comune, cancellato, in poche ore, dalle fiamme. Qui, la Città Metropolitana ha investito parte dei 16 milioni di euro di un grande progetto di riforestazione urbana e periurbana del territorio. Fondi del Pnrr, utili a risanare 450 ettari complessivi per «fronteggiare i cambiamenti climatici e proteggere le infrastrutture dal dissesto idrogeologico».

Insieme al sindaco Giuseppe Falcomatà, il delegato Salvatore Fuda ha denunciato «una situazione sconfortante». «L’80% dei 12 ettari recuperati a Melito con la piantumazione di 12 mila alberi – hanno spiegato – è andato letteralmente in fumo. E’ un peccato vederlo ridotto in queste condizioni, considerati anche gli sforzi del consorzio di bonifica che avevano praticamente portato alla conclusione dei lavori. Ricominceremo daccapo, nella convinzione che gli inquirenti faranno presto luce su un fatto inquietante».

Come «grave e inquietante», per il sindaco Giuseppe Falcomatà è anche l’ennesimo danneggiamento consumato contro la Cooperativa “Valle del Marro”, questa volta nel Comune di Gioia Tauro, sempre in un terreno confiscato alla criminalità organizzata e riconsegnato alla società civile. «L’incendio che ha annientato il raccolto del grano – ha detto il sindaco – va condannato con forza. E’ la quarta volta in un mese che la cooperativa sociale, cui va tutta la nostra incondizionata solidarietà, deve fare i conti con l’arroganza e la tracotanza di chi vuole solo il male per la nostra terra».

«E’ evidente – ha concluso Falcomatà – che esiste un disegno criminale per scoraggiare le buone azioni di chi non si arrende e lotta, ogni giorno, per l’affermazione dei diritti, del lavoro, dell’onestà e della legalità. Non ne possiamo più dei farabutti che, con la loro presenza e i loro insani gesti, oltraggiano le comunità oneste e la bellezza del comprensorio metropolitano. Confidiamo nell’operato di magistrati e forze dell’ordine perché giustizia sia fatta nel più breve tempo possibile».

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